E' finito in prescrizione il processo relativo allo scandalo dei rifiuti sull'isola di Ponza, esploso nel settembre del 2014, che vedeva coinvolti i vertici dell'azienda di gestione del servizio di raccolta e smaltimento della nettezza urbana, la De Vizia, ed ex amministratori comunali. La chiusura della vicenda davanti al giudice del Tribunale di Latina. Dei quindici imputati, l'unico che ha rinunciato alla possibilità di uscire dal processo e mettere così una pietra sopra una vicenda che fece tanto scalpore, è stato Vincenzo Ialongo,
Erano accusati a vario di titolo di truffa, frode in pubbliche forniture e abuso d'ufficio. Lo scandalo dei rifiuti è partito da una segnalazione dei cittadini a cui ha fatto seguito una complessa attività investigativa sulle modalità di raccolta e smaltimento dell'immondizia sull'isola, servizio che era gestito dalla società De Vizia. Secondo l'accusa i rapporti della raccolta non erano veritieri e il Comune non controllava ciò che realmente accadeva. Secondo le indagini della Guardia di Finanza di Formia, relative al periodo di tempo che va dal 2009 al 2011, la De Vizia non avrebbe svolto correttamente il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Nello specifico, secondo le indagini delle fiamme gialle relative al periodo dal 2009 al 2011, la De Vizia non avrebbe svolto correttamente il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. In particolare, secondo l'appalto la raccolta differenziata doveva essere al 20% mentre nei fatti, come hanno accertato i finanzieri, a malapena arrivava al 5 %, lasciando l'isola in condizioni indecorose. Contestate anche alcune modalità dell'aggiudicazione dell'appalto. Erano rimasti coinvolti nell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Latina, Giuseppe Miliano, l'ex sindaco Pompeo Porzio, gli ex amministratori Mario Pesce, Ettore Di Meglio, Giuseppe Mazzella, Lucia Anna Vitiello, Benedetto Sandolo e Silverio Capone; il funzionario comunale Fausto Balzano, e i membri della commissione che nel febbraio 2009 assegnò l'appalto alla De Vizia, Pasqualino De Tata, Vincenzo Ialongo e Tonina Vaglioni; l'imprenditore Vincenzo De Vizia, il figlio Nicola De Vizia, Antonio Baris, referente della società in provincia di Latina, Antonio Avellino, referente della spa sull'isola. L'ex sindaco Piero Vigorelli, aveva manifestato l'intenzione di costituire il Comune di Ponza come parte lesa, ma è stata esclusa. La vicenda dunque si è chiusa con una prescrizione, possibilità a cui invece Ialongo ha deciso, attraverso il suo legale di fiducia, l'avvocato Antonio Fargiorgio, di rinunciarvi, sicuro di dimostrare la sua estraneità ai fatti e di avere agito nella legalità.