C'è qualcosa di paradossale dietro l'assegnazione delle 48 case di Porta Nord. Infatti, se la concessione degli alloggi ha ufficialmente riaperto nel capoluogo il capitolo delle assegnazioni delle case popolari, che da tempo era bloccato, dall'altra il Comune non sembra essersi fatto trovare pronto in tutto e per tutto, come invece sperava. Ieri, infatti, c'è stata l'ennesima piccola protesta da parte di un gruppo degli assegnatari, sempre sotto il Comune. Alla base del blitz in piazza del Popolo c'è stata la necessità di avere risposte concrete sul mancato allaccio di corrente elettrica, gas e acqua visto che loro, i residenti, hanno provveduto a dotarsi dei propri allacci personali, manca però quello del condominio. E stando a quanto emerso ieri dalle risposte ricevute, ci vorrà ancora qualche giorno: tra martedì e mercoledì sono previste due riunioni, con l'individuazione di un amministratore di condominio che poi dovrà farsi carico di dare il proprio nominativo al fine di far partire i contratti per le diverse utenze. La domanda, dunque, sorge spontanea: quand'è che queste 48 abitazioni potranno essere abitate? Anche perché, più di qualcuno tra gli assegnatari delle case, ha dichiarato di essere con l'acqua alla gola, visto che in molti devono lasciare l'abitazione attualmente occupata entro pochi giorni. Peccato che la casa che gli è stata assegnata non è ancora pronta.