Nello stesso momento in cui si cercano soluzioni condivise per abbattere gli abusi edilizi conclamati sta per arrivare una norma, detta di semplificazione, che in realtà può regalare nuove volumetrie senza chiedere il permesso.
E' parte integrante di uno dei decreti sulla semplificazione passati in Consiglio dei Ministri e per comprendere l'impatto che potrebbe avere in provincia di Latina è sufficiente scorrere l'elenco degli abusi delle sole città della costa.
Quasi nessuna ha meno di duemila pratiche giacenti di condoni pregressi mai esaminate. Per alcune pratiche il trascorrere del tempo è diventato una sorta di autorizzazione a posteriori, già perché ci sono domande di sanatoria giacenti da 15 anni, nel corso dei quali le opere realizzate sono state perfino integrate e a loro volta modificate, abitate e abbatterle è diventato impossibile o controproducente. Però sulle stesse non sono stati riscossi né i canoni concessori nè si è ottenuta la realizzazione di servizi pubblici a compensazione degli oneri di concessione.Intanto la Procura di Latina non sa da dove cominciare con gli abbattimenti, che peraltro sono piuttosto costosi e richiedono una collaborazione delle amministrazioni comunali che fin qui non si è vista. Il territorio della provincia di Latina è al secondo posto, dopo Roma, per il ciclo del cemento illegale e «colleziona» un abuso ogni tre giorni.