La mancanza di testimoni che dovevano deporre davanti al giudice monocratico Beatrice Bernabei, ha portato all'ennesimo rinvio del processo nei confronti di Francesco D'Antonio e Paolo Peruzzi, accusati di aver cercato di investire dei carabinieri nel corso di un posto di blocco nel centro di Latina. I fatti contestati risalgono alla fine di luglio del 2010 e in quell'occasione i due imputati non si erano fermati all'alt imposto da una pattuglia, impegnata nei servizi di controllo del territorio. Dagli accertamenti è emerso inoltre che i due imputati viaggiavano su uno scooter risultato rubato e oltre al reato di ricettazione dovevano rispondere anche dell'accusa di lesioni. Si è prescritto invece il reato di favoreggiamento nei confronti di una terza imputata, una ragazza, residente anche lei nel capoluogo pontino che aveva dichiarato che il motorino non era stato rubato ma lo aveva prestato a uno degli imputati che erano stati rinviati a giudizio nell'ottobre del 2016. L'episodio era avvenuto in via Carducci, in pieno centro a Latina, all'angolo con via Armando Diaz e al centro della vicenda era finito proprio il mezzo. Il motorino Honda era stato prima oggetto di una denuncia per furto e poi di una ritrattazione da parte della proprietaria.  In base alla ricostruzione dei carabinieri Paolo Peruzzi e Francesco D'Antonio, il primo alla guida dello scooter e il secondo come passeggero, avevano cercato di investire un militare che era impegnato insieme agli altri colleghi in un posto di blocco. Sia Peruzzi che D'Antonio erano stato arrestati pochi mesi dopo nel gennaio del 2011 per l'omicidio di Matteo Vaccaro ed erano stati condannati poi in via definitiva dai giudici della Corte di Cassazione alla pena di 15 anni e sei mesi Francesco D'Antonio e 3 anni, 4 mesi e 20 giorni Paolo Peruzzi. Il processo per l'investimento dei carabinieri riprenderà alla fine di novembre per la deposizione dei testimoni.