Oggi sarebbe stato il giorno delle accuse e delle denunce, invece l'episodio avvenuto a Norma nel corso della partita tra i padroni di casa e il Nuovo Latina, nel campionato di Seconda Categoria, passerà sotto traccia senza aprire la discussione su un argomento che invece va risolto immediatamente, vale a dire quello dell'importanza di avere un presidio di primo soccorso a bordo campo anche nei campionati dilettantistici e giovanili. Se oggi non si piange il morto è soltanto un caso fortuito e per la bravura di gente dal sangue freddo e del mestiere che ha saputo intervenire salvando una vita. Il riferimento è a quanto avvenuto al 36' del primo tempo della partita giocata domenica. Amine Jellouli, ragazzo classe 1991 di origini marocchine ma ormai da tempo cittadino di Norma, cerca di avventarsi sul pallone in rovesciata per poi rovinare a terra battendo in modo violento sulla schiena. Il ragazzo rimane senza respiro e senza sensi, riverso a terra. La fortuna ha voluto che in campo ci fossero Emiliano Coletta, capitano del Nuovo Latina e cardiologo, e Roberto Giovannelli, capo sala del reparto cardiologia dell'Ospedale Santa Maria Goretti. Quest'ultimo, compresa immediatamente la gravità dell'accaduto, si è avventato sul ragazzo praticandogli un massaggio cardiaco mentre il dottor Coletta gli ha liberato le vie aeree. Dopo un paio di minuti Jellouli ha ripreso i sensi. Nell'attesa dell'ambulanza, tra l'altro, il ragazzo è stato seguito negli spogliatoi anche dal sindaco di Latina, Damiano Coletta, anche lui com'è noto affermato cardiologo del capoluogo che era sugli spalti per guardare la partita del figlio. «Aveva un'equipe completa a sua disposizione, è stato molto fortunato - oggi può sorridere Roberto Giovannelli per un'altra vita salvata grazie al suo sangue freddo - Sono trent'anni che faccio questo lavoro, sono abituato a certe emergenze. Mi chiedo soltanto cosa sarebbe accaduto se non ci fossimo stati noi lì in quel momento».
E' la seconda volta che Roberto Giovannelli si rende protagonista di un gesto del genere. Era già successo a Boville Ernica, quando il mister di Latina guidava il San Michele, tre anni fa, nel campionato di Promozione. All'epoca come oggi venne definito eroe: «Ma non è così. Ho solo fatto quello che so fare. Niente di più. Ripeto, è stata soltanto fortuna essere lì in quel momento. Ma questo ci deve far riflettere sull'importanza di avere un presidio di primo soccorso a supporto degli eventi sportivi. Può accadere di tutto e per qualsiasi motivo. Serve gente preparata per bene alle emergenze e io non credo affatto che si il problema possa risolversi con quei corsi di due tre giorni in cui ti insegnano ad usare il defibrillatore. Non basta questo per stare sicuri».
Ma l'episodio, soprattutto legato alla giovane età del ragazzo, apre anche un altro importante argomento, quello delle visite medico sportive che devono essere sempre più approfondite. Jellouli al momento sta svolgendo tutti quanti gli accertamenti del caso all'ospedale Santa Maria Goretti e può ritenersi fortunato di poter raccontare questa spiacevole disavventura: «L'importanza della visita medico sportiva accurate e l'enorme valore aggiunto di avere personale preparato per manovre di primo soccorso in squadra è un argomento che non può essere più procastinato per quanto riguarda i dilettanti», ha spiegato Pasquale Mauriello, responsabile regionale dell'associazione italiana calciatori. Va ricordato a tal proposito che il presidio dei soccorsi è obbligatorio a bordo campo solo dall'Eccellenza in su: «Purtroppo sono costi vivi che spesso le piccole società non possono permettersi di affrontare - continua Giovannelli - E' evidente però che questa problematica andrebbe risolta in qualche altro modo».
L'episodio
Perde i sensi in campo, salvato da mister e capitano avversario
Norma - E' accaduto a Norma. Il giovane Amine Jellouli è stato rianimato da Roberto Giovannelli ed Emiliano Coletta: "Importanti i presidi di primo soccorso"