Un esposto formale della Fillea Cgil mette il dito nella piaga del caporalato nel settore dove sembrava scomparso, l'edilizia. E' non è una delle molte denunciano che ogni giorno approdano nell'ufficio di viale Nervi bensì qualcosa di diverso e pesante, più duro da digerire. Secondo questo documento c'è un numero allarmante e crescente di operai edili che accetta di lavorare a cottimo, in nero o, come si dice in gergo, in maniera irregolare. «Ci sono cantieri in cui su dieci lavoratori la metà soltanto è in regola, gli altri sono pagati in nero a tre euro l'ora oppure a cottimo come si usava nel dopoguerra. E' assurdo. - dice il segretario della Fillea Francesco Chiucchiolo - Per questo abbiamo chiesto all'Ispettorato del lavoro di Latina di esaminare questa ‘pratica' prima delle altre. Se non si fanno controlli immediatamente un numero crescente di imprese si sentirà libera di continuare ad avere personale senza contratto». Secondo quanto denunciato dalla Cgil la manodopera illegale e controllata da caporali viene utilizzata non solo e non tanto nei cantieri delle costruzioni private, bensì anche nei subappalti di opere pubbliche medio grandi.