Nella maggior parte dei casi la truffa è ad opera del venditore. L'acquirente acquista un prodotto che non arriva oppure è ben diverso da quello che si aspettava. Questa volta invece i ruoli si sono invertiti ed è tutto diverso.  Da una parte c'è una coppia di truffatori, un uomo e una donna entrambi originari della provincia di Bologna e di origine sinta e che si fingono acquirenti,  dall'altra almeno dieci venditori di Latina e provincia che hanno pubblicato su diverse piattaforme online specializzate nella vendita di oggetti, una serie di articoli da mettere sul mercato: dai divani a tanto altro. I venditori stati truffati con un metodo nuovo che in pochi conoscono e appare infallibile.  Gli agenti della polizia postale hanno denunciato la coppia al termine di una indagine che ha permesso di scoprire il modus operandi che + estremamente semplice.  Chi mette in vendita un articolo per prezzi che oscillano tra 500 fino ai 1500 euro, pochissimo tempo dopo viene contattato dal presunto acquirente. "Sono interessato, è bello, mi piace, lo voglio subito", è il suo esordio. Il venditore a quel punto non immagina invece che questo è soltanto l'inizio. "D'accordo, sulle modalità di pagamento mi può fare una ricarica su post pay oppure aspetti che le fornisco gli estremi per il bonifico", ma il truffatore lo interrompe e lo spiazza.  "Guardi facciamo con un metodo nuovo che non tutti conoscono ma che è velocissimo,  facciamo praticamente subito così lei si ritrova immediatamente sul conto i soldi. Basta che va ad uno sportello bancomat e poi mi chiama per le indicazioni su come deve fare e io la guido». Si in effetti l'acquirente guida il venditore ma portandolo nel tranello.  La vittima  infatti che preferisce avere i soldi subito sul conto con una operazione che ignora, una volta che è davanti al bancomat chiama il truffatore che a volte si alterna con la donna al telefono per destare meno sospetti ed essere più convincente. E' a quel punto che la coppia "accompagna" la vittima a portare a termine un'operazione ben diversa e a versare quanto pattuito per la vendita,  sul conto corrente del presunto acquirente che invece che dare i soldi per l'acquisto li riceve. In questo modo il gioco è fatto e la vittima si accorge di essere stata raggirata quando vede che sull'estratto conto invece del segno più c'è il segno meno. In un primo momento pensa ad un errore ma poi invece capisce tutto. Questa tecnica ha permesso ai due indagati di intascare almeno 15mila euro,  lasciando il segno anche nel territorio pontino. Le truffe con queste modalità sono state registrate da almeno un mese a questa parte. L'avviso per chi mette in vendita oggetti e articoli sulle piattaforme commerciali in rete è quello di prestare sempre la massima attenzione.