Grazie al controllo di un latinense che si stava imbarcando sul traghetto per Barcellona con un'auto clonata, l'ufficio di Polizia Marittima di frontiera di Civitavecchia ha scoperto un maxi traffico di vetture rubate all'ombra del narcotraffico, visto che alcuni dei protagonisti dell'organizzazione criminale sono già stati coinvolti in fatti di droga. Un sodalizio tutto pontino dato che sono di Latina e Aprilia i venti indagati dell'operazione denominata "Transformer" avviata dalla Procura di Civitavecchia che ha contato anche sul lavoro della Squadra Mobile di Latina e il supporto dei compartimenti della stradale di Roma, Reggio Calabria e Bolzano.
Tutto è nato appunto dal controllo di una macchina sospetta, una Smart Fortwo con targa provvisoria che si stava imbarcando al porto di Civitavecchia. L'accurata ispezione del veicolo da parte della Polmare ha permesso di accertare che il numero di telaio era stato contraffatto. È scattata così l'indagine che ha permesso, inizialmente attraverso l'esame dei tabulati telefonici dell'utenza del primo indagato, di costruita la rete dei suoi contatti.
È stata svelata in questa maniera l'attività illecita di una vera e propria organizzazione che acquistava in Germania vetture incidentate e da rottamare, col solo scopo di entrare in possesso dei documenti poi utilizzati per riciclare le auto identiche rubate in Italia. Queste ultime, una volta immatricolate regolarmente con i dati delle "gemelle" tedesche, erano pronte per essere immesse nel mercato italiano grazie ad una documentazione autentica ed originale.
il fatto
Business con le auto rubate all’ombra del narcotraffico
Latina - La polizia di Civitavecchia scopre affare milionario: venti indagati tra Latina e Aprilia, alcuni già legati a fatti di droga