È una truffa dalla portata imponente quella smantellata da Guardia di Finanza di Pordenone e Polizia Stradale di Udine con l'operazione "Cars lifting", l'inchiesta sul traffico di auto di lusso importate dalla Germania che ha portato agli arresti di F.B. di 55 anni di Latina e del suo socio friulano, entrambi destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, oltre al loro collaboratore M.F. di 52 anni di Anzio finito invece ai domiciliari. Gli investigatori hanno documentato 835 vendite fraudolente di auto ai danni di altrettante vittime in tutta Italia, 128 delle quali hanno già sporto denuncia

Con la compiacenza di alcune agenzie di pratiche auto, il sodalizio criminale riusciva anche a evitare il pagamento dell'Iva senza assolvere il quale non sarebbe possibile importare i veicoli importati all'interno della Comunità Europea. Per farlo, producevano documentazione ideologicamente falsa, con firma contraffatta degli ignari acquirenti. Le indagini hanno permesso di individuare 635 vetture immatricolate in maniera fraudolenta, presso gli uffici del Dipartimento Trasporti Terrestri di Palermo, Roma, Latina e Treviso, tanto che la Procura di Udine ha disposto il sequestro delle carte di circolazione viziate da falso.
Inoltre nel corso delle indagini gli investigatori hanno scoperto che in alcuni casi l'organizzazione criminale ha incassato acconti o persino l'intero corrispettivo della vendita, anche fino a 30 o 40mila euro, senza poi consegnare l'auto. E finivano persino per utilizzare più volte la stessa macchina per ripetere la simulazione della vendita e intascare i soldi senza concludere il passaggio di proprietà. «In aggiunta alle evasioni fiscali sono stati quantificati - si legge nel comunicato stampa - ulteriori illeciti per 2.150.000 euro attinenti versamenti corrisposti dagli acquirenti per "vendite" di autoveicoli, invero, mai concluse»