E' finita così? E' bastato bloccare la presentazione del film prodotto da Angelo Bardellino per sollevare Formia (e la sua propaggine che è Spigno Saturnia) dalla sorte maledetta di essere un luogo complicato dove la camorra la senti mentre ti soffia sul collo? Bisogna guardare com'è difficile ricollocare i beni confiscati alla famiglia Bardellino per credere e anche gli immobili di Ascione, Bidognetti, Chianese, Dell'Aquila, Zangrillo. Il segretario comunale ha appena scritto in una relazione che servirà un lavoro ad hoc per cercare di dipanare la matassa dei beni confiscati a Formia. E il sindaco ha appena cominciato a misurare il gelido silenzio che la circonda da quando il 21 febbraio scorso è andata in Regione a dire che non voleva telecamere per la videosorveglianza ma indagini antiriciclaggio perché nella sua città ci sono 12 famiglie di camorra, non infiltrate ma stanziali e solidamente integrate nell'economia. «Il Prefetto mi sta accanto - dice Paola Villa - e mi basta, ho la mia maggioranza, ho il sostegno della città. Ma, per dire, dall'opposizione neanche una parola dopo quel giorno». Parole no, ma parolacce sì. L'ex consigliere di Forza Italia, Erasmo Merenna, che il suo partito non ha voluto ricandidare lo scorso anno per via di una vecchia amicizia con Katia Bidognetti, ha dichiarato che Paola Villa è un'incapace e che si deve dimettere dopo quello che ha detto nella Commissione sicurezza della Regione.