Hanno impugnato la sentenza di condanna in Corte d'Appello a Roma, i quattro ladri arrestati dalla Squadra Mobile con l'accusa di furto aggravato nell'abitazione dell'avvocato Palumbo in via Palermo a Latina. Dopo che il giudice Cario aveva emesso la sentenza nei confronti degli imputati, il collegio difensivo, una volta che sono state depositate le motivazioni ha impugnato la sentenza. Il 15 ottobre del 2017 durante la fuga, era morto Domenico Mimmo Bardi, ucciso a colpi di pistola dal figlio del legale pontino. I quattro imputati, anche loro tutti residenti della zona di Napoli e che sono Salvatore Quindici, Antonio Bellobuono, Maria Rosaria Autore e Giuseppe Rizzo, (successivamente coinvolti anche nell'operazione San Valentino condotta sempre dalla Squadra Mobile), soltanto per il furto di via Palermo erano stati condannati alla pena di cinque anni di reclusione con il rito abbreviato, godendo anche della riduzione di un terzo della pena. A pesare nell'impianto accusatorio erano stati anche i precedenti penali di alcuni imputati, già conosciuti negli archivi delle forze dell'ordine per precedenti simili. In Corte d'appello gli imputati saranno processati per il reato di furto aggravato dopo che il Riesame aveva derubricato la rapina impropria contestata in un primo momento. Per tutti gli altri furti che hanno portato ad una nuova indagine invece i quattro imputati insieme ad altri sei, devono rispondere dell'accusa di associazione per delinquere.
Il fatto
Latina, furto in via Palermo: i ladri seriali in Corte d'Appello
Latina - Impugnata la condanna di primo grado del giudice Cario