Si è presentato da solo in piazza della Libertà e si è scagliato contro un gruppo di adolescenti sferrando pugni pesanti come macigni, colpi assestati con la tecnica che può ostentare solo chi frequenta assiduamente le palestre. Un'aggressione tanto brutale, quanto misteriosa, si è consumata una ventina di minuti dopo la mezzanotte di ieri, quando il centro era pieno di giovani che iniziavano a popolare i locali della movida. Ma se l'autore del folle pestaggio resta sconosciuto, è l'identità delle vittime a indirizzare le indagini verso un ambiente ben preciso: uno non ha ancora compiuto 19 anni e ha finito da poco tempo di scontare gli arresti domiciliari per droga, l'altro ha tre anni di più ed è il fratello minore di un personaggio di spicco della criminalità locale che vanta un lungo curriculum tra rapine e spaccio.
A complicare il lavoro dei Carabinieri è soprattutto la reticenza delle vittime che si sono limitate a descrivere l'aggressore come un ragazzo poco più alto di loro, vestito di scuro col cappuccio della felpa tirato su: dicono di non conoscerlo. Secondo gli investigatori mentono o meglio non hanno detto tutto quello che sanno, forse vogliono risolvere la questione tra di loro. Oltretutto all'arrivo dei soccorritori si è presentato in piazza della Libertà anche un giovane rom legato al clan Di Silvio, la cui presenza ha condizionato certamente il comportamento delle vittime: a quanto pare nel gruppetto di adolescenti c'era anche un suo familiare che si è allontanato prima dell'arrivo delle forze dell'ordine.