Arriva una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per  Chima Alinno, nigeriano di 47 anni, e Brian Minthe, senegalese di 43. Entrambi sono coinvolti nell`inchiesta sull'omicidio della giovane Desirée Mariottini di Cisterna, morta nella notte tra il 18 e il 19 ottobre scorso in uno stabile abbandonato nel quartiere romano di San Lorenzo, a Roma. All`esito dei nuovi accertamenti sul Dna rinvenuto sul corpo, sotto le unghie, e sui vestiti della ragazza gli inquirenti hanno chiesto una nuova misura cautelare a carico di Alinno con le accuse di omicidio e cessione di droga.

L`accusa di omicidio, già era contestata al nigeriano, ma venne fatta cadere dal tribunale del Riesame che aveva ridimensionato le responsabilità di Alinno. Anche per Minthe, dopo gli esami del Dna, la procura ha chiesto e ottenuto la misura cautelare per un nuovo reato: la cessione di droga verso terzi. L`indagine degli agenti della Squadra Mobile è coordinata dall`aggiunto Maria Monteleone e dal pm Stefano Pizza.

"Tracce utili alle indagini sono state trovate anche su un flacone che conteneva metadone somministrato alla giovane e una cannuccia con la quale avrebbe fumato crack la notte in cui morì di overdose. Alinno, Gara e Salia secondo i pubblici ministeri - insomma - avrebbero somministrato volutamente alla ragazzina di Cisterna di Latina una dose letale di psicofarmaci e droghe. Per Salia e Brian Minthe, in cella per violenza sessuale sulla ragazza, si sono aggiunte le accuse di spaccio perché, riconosciuti, durante le indagini, come pusher abituali di Via dei Lucani".