Dopo che è arrivata la decisione da parte dei giudici del Tribunale del Riesame, la Procura ha chiuso l'inchiesta e il pm Simona Gentile, titolare del fascicolo, ha chiesto il giudizio immediato cautelare nei confronti dei ladri seriali arrestati lo scorso febbraio dagli agenti della Squadra Mobile e che sono accusati di quasi cento furti in tutta Italia, tra cui moltissimi in provincia di Latina. E' una strada processuale per certi versi prevedibile quella intrapresa dal magistrato inquirente, sulla scorta del pronunciamento del Riesame che ha mantenuto inalterate le esigenze cautelare e il quadro indiziario raccolto in oltre un anno di indagine. L'inchiesta era scattata dopo l'omicidio nel giardino condominiale di via Palermo a Latina quando il figlio del proprietario di un appartamento, aveva ucciso Domenico Mimmo Bardi, 41 anni, originario di Napoli, sorpreso mentre stava scappando dopo un furto insieme ad altri complici. Al termine delle indagini la Squadra Mobile aveva notificato alla banda una prima misura restrittiva per il raid in via Palermo, lo scorso 14 febbraio invece era stato registrato il secondo step dell'inchiesta con le misure restrittive eseguite nei confronti di 10 persone e in questo caso il giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota aveva contestato il vincolo associativo. La polizia aveva ricostruito il modus operandi della banda che agiva in particolare con una tecnica sconosciuta fino a poco tempo fa: i ladri si posizionavano all'esterno di teatri e ristoranti e analizzando i numeri di targa dei veicoli parcheggiati individuavano l'indirizzo di casa e di conseguenza di alcune vittime per entrare in azione, rubare e poi scappare con la refurtiva. Anche il giudice nel provvedimento restrittivo aveva sottolineato la scaltrezza della banda dove ogni imputato aveva un ruolo preciso: dall'attrezzista, alle donne che invece citofonavano per assicurarsi di non trovare nessuno in casa.
Il caso
Latina, la Procura ha chiesto il giudizio immediato per i ladri seriali
Latina - Processo in tempi stretti per la gang accusata di quasi cento furti in mezza Italia