Feste Pasquali di intenso lavoro per il personale del Commissariato di Fondi che da fin dallo scorso venerdì ha rafforzato il già consolidato dispositivo di controllo del territorio, così come predisposto dal Questore di Latina, Dr.ssa Amato, su input del Ministero dell'Interno.
E proprio grazie a questo incremento di uomini e mezzi sul territorio che il personale del Commissariato di polizia di Fondi, impegnato su più fronti, da quello della prevenzione a quello della repressione dei reati in genere ha passato al setaccio, diversi locali pubblici, sale scommesse e compro oro, mentre gli addetti all'ufficio Immigrazione hanno sottoposto a controllo diversi cittadini stranieri, nelle aree di aggregazione del centro cittadino, ove hanno avuto modo di verificare che due di loro, si trovavano in posizione irregolare sul territorio nazionale e quindi, dopo le formalità di rito, sottoposti ad espulsione, con provvedimento del Prefetto di Latina.
Nel contempo, venivano denunciate due persone di origine campana, perché resesi responsabili di una truffa, mentre grazie anche alla segnalazione di un cittadino, gli Agenti delle Volanti, presso lo Scalo Ferroviario, individuavano alcune donne di origine Rom, che erano state viste aggirarsi tra le auto in sosta con il chiaro intento di consumare azioni delittuose. I poliziotti riuscivano ad individuare ben 5 ragazze di nazionalità romena, le quali grazie ai successivi riscontri derivanti dall'acquisizione delle loro impronte digitali, risultavano tutte già censurate con diversi precedenti penali e di polizia e numerosissimi alias. Due di loro, sono risultate già destinatarie di un provvedimento di divieto di ritorno nel Comune di Fondi e quindi venivano denunciate alla Procura di Latina, mentre le restanti tre, venivano a loro volta, allontanate con provvedimento del Questore di Latina, e quindi non potranno far ritorno in città per tre anni.
Nella giornata di sabato, gli agenti addetti al pronto intervento, ricevevano una segnalazione di furto di un apparecchio telefonico cellulare, avvenuto presso un esercizio commerciale di via Appia lato Itri, dove una coppia del luogo, dopo essersi accorta del fatto, veniva avvicinata da due giovani che si rendevano disponibili per aiutarla a rientrare in possesso del costoso dispositivo, previo pagamento di una somma di denaro. I derubati, in un primo momento fingevano di aderire a tale offerta di aiuto ma subito dopo si rivolgevano alla Polizia che predisponeva un servizio di osservazione con personale in abiti civili. Poco più tardi, gli Agenti, appostatisi nei pressi di un Bar del Centro Storico, aveva modo di vedere una loro vecchia conoscenza, che a bordo di una bicicletta, si avvicinava ai derubati, avendo tra le mani il loro telefono. Non appena l'uomo consegnava il telefono e stava per prendere il denaro, gli Agenti intervenivano, e lo traevano in arresto. Da l'ulteriore attività di indagine, emergeva l'evidente complicità dei due giovani che poco prima avevano avvicinato la coppia derubata, i quali erano stati proprio loro a sottrarre l'apparecchio telefonico e ad organizzare il tentativo di estorsione che in gergo viene chiamato "cavallo di ritorno". L'arrestato veniva identificato in D.N.T. di anni 40 pluripregiudicato fondano, già tratto in arresto di recente, per aver rubato in uno studio medico di Fondi e per tale motivo sottoposto all'obbligo della firma, mentre i suoi complici venivano identificati per S.G. di anni 30 e N.T.D. di anni 27, entrambi residenti in Itri. Il pregiudicato fondano dovrà rispondere del reato di tentata estorsione mentre i giovani itrani anche del reato di furto. D.N.T., come disposto dal P.M. di Turno veniva posto agli arresti domiciliari in attesa dell'udienza di convalida che sarà celebrata dal Giudice delle indagini preliminari, nei giorni a venire.