Cronaca
07.05.2019 - 10:00
Aveva avuto il coraggio di denunciare al dirigente scolastico dell'istituto professionale per parrucchiera che frequentava, quelle tre compagne di classe che da mesi non le consentivano di vivere serenamente. La chiamavano «nana schifosa», «pidocchiosa» mentre lei voleva solo seguire il sogno che aveva da sempre. In qualche occasione quelle compagne di classe si divertivano a tormentarla anche fisicamente senza un vero e proprio motivo. Lei però, aveva detto basta e aveva chiesto aiuto prima alle insegnanti poi al dirigente scolastico.
Una delle tre bulle era addirittura stata sospesa dal preside che, per fortuna, aveva deciso di intervenire in modo repentino e concreto. Un comportamento che le tre bulle però non potevano accettare. E così il branco ha fatto quadrato intorno a quella che forse era il "capo". Hanno deciso di vendicarsi. E le hanno teso un agguato.
Il pestaggio alla fermata dell'autobus
I fatti sono avvenuti all'inizio del 2018. Emergono ora alla chiusura dell'inchiesta condotta dagli agenti del Commissariato di Polizia di Cisterna e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Roma.
La vittima poco dopo che la bulla era stata sospesa, venne avvicinata dal branco e minacciata oltre che insultata. Ma non era abbastanza. Per le bulle serviva dare una lezione più incisiva. L'hanno attesa nei pressi della fermata dell'autobus che ogni giorno la riportava a casa. E l'hanno vigliaccamente aggredita a pungi e calci. In tre.
Fonti vicine agli inquirenti riferiscono che quando sono stati ascoltati alcuni familiari delle tre bulle avrebbero anche minimizzato quanto avvenuto a quella fermata bollando i fatti come una lite tra compagne.
Eppure la vittima è finita a terra priva di sensi. E le tre vigliacche avrebbero continuato ad accanirsi e solo l'intervento di qualche passante le ha messe in fuga.
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