E' stato condannato a otto anni di reclusione l'aguzzino del cane Lucky, arrestato con l'accusa di violenza sessuale e poi di maltrattamenti in famiglia e anche sugli animali. Oggi davanti al giudice Giuseppe Cario si è svolto il processo nei confronti dell'imputato di 69 anni difeso dall'avvocato Giovanno Codastefano che ha scelto per il proprio assistito il rito abbreviato, un giudizio previsto dal codice che consente la riduzione di un terzo della pena. In aula il consulente del giudice, lo psicologo Cesare Tulli ha consegnato le conclusioni dopo che ha sottoposto come deciso dal magistrato nel corso della precedente udienza, l'imputato ad una visita ed è emerso che capace di intendere e di volere e la difesa invece ha contestato questa conclusione. Dopo che il pm Valentina Giammaria ha tirato le somme chiedendo 5 anni e sei mesi di reclusione, la parola è passata alla difesa e infine dopo la camera di consiglio il giudice ha emesso la sentenza di condanna. Scontato che una volta che saranno depositate le motivazioni  la difesa presenterà ricorso in Appello. L'operazione che aveva portato all'identificazione dell'uomo era stata condotta dal personale dei carabinieri della Forestale, alla luce di una denuncia presentata dai familiari dell'uomo, tra cui la moglie che aveva raccontato diversi episodi di violenza tra le mura domestiche. L'uccisione del cane - secondo la prospettazione accusatoria - era una vendetta trasversale nei confronti della moglie. L'uomo si trova ancora detenuto in carcere, c'è da aggiungere che in aula si è costituita parte civile l'Associazione Amici del Cane, il risarcimento è previsto in separata sede.