Ultima deposizione ieri pomeriggio in Tribunale a Latina davanti al giudice per le indagini Mario La Rosa per l'operazione Commodo che aveva portato lo scorso gennaio a diversi arresti per una presunta associazione per delinquere finalizzata al caporalato. Nelle forme dell'incidente probatorio, è stata ascoltata una bracciante agricola di origine romena che è stata citata dalla Procura per cristallizzare e blindare le dichiarazioni da portare al dibattimento. La donna ha riferito che quando andava a lavorare raggiungeva un punto di raccolta a Ceriara e saliva su un van, non era l'unico, c'erano anche altre mezzi che poi raggiungevano i campi della provincia di Latina dove la donna e altri braccianti agricoli erano impegnati per i lavori in campagna. La testimone ha spiegato che andava a raccogliere i kiwi e che quando non lavorava perché stava male non veniva pagata e ha aggiunto inoltre che per lei non esistevano le ferie. Alla fine l'esame è stato rinviato al prossimo 7 giugno quando è prevista la conclusione della consulenza sui telefoni cellulari e altri apparecchi informatici che erano stati sequestrati dagli investigatori della Squadra Mobile nel corso degli accertamenti. L'indagine che è quasi al giro di boa, dopo che sarà concluso l'incidente probatorio, non è escluso che prenda la strada del giudizio immediato cautelare come richiesto dalla Procura, alla luce sopratutto anche di quello che ha confermato il Tribunale del Riesame che aveva mantenuto inalterato l'impianto accusatorio.