Il trasporto pubblico locale viaggia sui binari di un servizio nuovo di zecca da quasi un anno ed è considerato dall'amministrazione Coletta uno dei suoi fiori all'occhiello, come ribadito dal sindaco anche nell'ultimo consiglio comunale. Non è tutto oro quello che luccica, verrebbe però da dire, perché se «luccicano» e giocano a favore del servizio un gestore motivato, 39 autobus nuovi dotati di moderne tecnologie e altre migliorìe previste nel capitolato e che dovrebbero essere attuate a breve, ci sono ancora diversi aspetti ancora da monitorare e che hanno sollevato lamentele e interrogativi da parte degli utenti. Corse che non passano, ritardi nei tempi di percorrenza, una riorganizzazione del servizio che vada di pari passo con lo svecchiamento di funzioni e mezzi è ad esempio un aspetto della vicenda, richiamato di recente anche dai sindacati. Ma non solo: sono sempre più frequenti alcune anomalìe legate alla distribuzione dei biglietti a bordo, una possibilità prevista espressamente dal Comune all'articolo 20 del capitolato prestazionale. Le tipologie di biglietti acquistabili (previste sul sito Csc e regolamentate in tagliandi e opuscoli informativi) per prendere un autobus del trasporto pubblico locale sono tre, la corsa semplice, la corsa da cento minuti e quella del biglietto a bordo venduto a prezzo maggiorato. Una possibilità richiesta dal Comune e inserita esplicitamente nel bando che ha permesso di aumentare il fatturato dei biglietti venduti. Ma il problema è quando l'autista ne è sprovvisto e l'utente salito a bordo e che vuole acquistarlo, rimane a secco. In quel caso l'utente può essere multato? Sì perché lo prevede il regolamento sulle condizioni generali di trasporto del gestore. «Nel caso di indisponibilità dei titoli dei titoli a bordo a tariffa maggiorata il passeggero che non sia in possesso di alcun titolo di viaggio è ritenuto a tutti gli effetti passabile di sanzione amministrativa». Tutto regolare? Non sembra. Perché se il gestore prevede tre tipologie di biglietti ne deve essere provvisto. Molti utenti si sono lamentati chiedendo anche spiegazioni nella grande piazza virtuale del web. Il capogruppo di Lbc Dario Bellini, che si prende spesso l'onere di rispondere al cittadino su svariate questioni, ha citato proprio quel regolamento di fronte a cittadini che si lamentavano del fatto che nella sezione tipologia biglietti sono indicate le tre possibilità senza che venga citata in alcun modo quella di non trovare a bordo i biglietti a prezzo maggiorato e quindi di incorrere in una sanzione. «Non è una informazione chiara e corretta, in altri paesi non accade così. E la multa da 50 euro in questa casi è spropositata»- spiega un utente a Bellini che promette una comunicazione migliore in futuro. Ma il problema è ben più annoso di una semplice svista nella forma comunicativa. Perché il gestore che non ha la disponibilità dei biglietti a bordo come previsto nel capitolato, va multato e lo dice proprio il Comune di Latina, che ha previsto questa clausola nelle previsioni di contratto e nel capitolato. Possibile che dentro la maggioranza questo non sia un fatto acclarato? Le regole le stabilisce il Comune, non il gestore ed è il Comune che deve farle rispettare. Basta prendere il capitolato all'articolo 20 del sistema tariffario per leggere che «L'affidatario si impegna a vendere, a bordo dei mezzi, i titoli di viaggio e ad installare presso i capolinea o sui mezzi stessi apposite macchinette emettitrici».
Nella parte dedicata alle sanzioni, invece, il concetto è ancora più chiaro: tra le penali, alla lettera F è prevista «la penale di 25 euro ad evento per ogni mancata vendita a bordo di biglietti e indisponibilità da parte del conducente». E' dunque il gestore che dovrebbe la penale per indisponilità dei biglietti. Questa penale viene fatta rispettare a fronte di un gestore che invece sembrerebbe, dalle dichiarazioni degli utenti, applicare multe amministrative ai passeggeri sprovvisti? Una bella domanda su cui il Comune dovrebbe fare chiarezza.