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Il fatto

Cisterna, diplomatico del Congo picchiato per il colore della pelle. Il processo

L'uomo ha ripercorso quello che è avvenuto in un bar alla stazione. In quattro sono imputati

Cisterna, diplomatico del Congo picchiato per il colore della pelle. Il processo

In quattro sono accusati di lesioni ma lui, un uomo originario del Congo che in passato ha lavorato all'Ambasciata di Roma e ora invece è a Bucarest e che è un  diplomatico, ha detto che lo hanno aggredito e che quel pestaggio era a sfondo razziale anche se l'aggravante del razzismo in fase di indagini non era stata contestata. «Mi hanno detto negro di m....a e poi mi hanno anche detto: "Questo non è il tuo Paese"». L'aggressione era avvenuta a Cisterna il 10 febbraio del 2013 e la parte offesa, era stata costretta alle cure del Pronto Soccorso del Santa Maria Goretti di Latina. «Per futili motivi con calci e pugni - aveva scritto il magistrato inquirente - procuravano lesioni personali con prognosi tra i 3 e i 10 giorni». In quattro tutti residenti a Cisterna sono accusati di lesioni e sono difesi dagli avvocati Zeppieri e De Cave. Il dipendente dell'Ambasciata - secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti e dall'allora pm Maria Eleonora Tortora titolare del fascicolo - era anche stato cacciato dal locale. Secondo la ricostruzione emersa in aula, l'uomo era sceso dal treno a Roma per andare a casa a Cisterna dove abitava e aveva deciso insieme al fratello di prendere un drink in un locale a poca distanza dallo scalo ferroviario. Il processo è stato rinviato a novembre. 

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