Sono arrivate le condanne definite nell'ambito dell'inchiesta battezzata col nome di "Formia connection".
Così, ieri pomeriggio sono stati arrestati Angelo Bardellino di 46 anni, Franco D'Onorio De Meo 45enne, Tommaso Desiato di 43 anni, e Giovanni Luglio 46enne.
E' stata data esecuzione in questo modo alla sentenza di condanna della corte di Cassazione, giunta l'altro ieri sera a conclusione del processo che ha visto i quattro accusati di estorsione in concorso. Per tre di loro c'è anche l'aggravante dell'uso dell'Arma. Il verdetto conferma le pene comminate in secondo grado. Nei confronti di Luglio, difeso dall'avvocato Mattia Aprea, è stata riformata l'aggravante del possesso di arma.
Angelo Bardellino e Tommaso Desiato, accompagnati dai loro avvocati difensori, si sono costituiti spontaneamente presso il carcere di Cassino, mentre gli altri due - sempre accompagnati dai loro avvocati - si sono costituiti presso il Commissariato di polizia di via Olivastro Spaventola.
Il Collegio giudicante della Cassazione ha respinto i ricorsi degli imputati ed ha confermato la sentenza della Corte d'Appello emessa il 12 maggio 2017.
Bardellino dovrà scontare cinque anni, 6 mesi e 15 giorni di reclusione; Desiato quattro anni, sette mesi e 29 giorni; D'Onorio De Meo tre anni e undici mesi e Luglio tre anni e sei giorni. Gli ordini di esecuzione per la carcerazione sono stati emessi ieri mattina dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma a firma della dottoressa Emma D'Ortona, in esecuzione appunto della sentenza di condanna della Corte Cassazione resa definitiva venerdì 31 maggio 2019.
L'inchiesta omonima era scaturita da indagini condotte dalla Questura di Latina dal 2003 al 2004.
Una complessa attività investigativa che ha permesso di accertare che gli arrestati di ieri furono gli autori di una lunga scia di estorsioni, minacce e pestaggi ai danni del presidente della Cooperativa "Solidarietà Sociale" che all'epoca svolgeva lavori di manutenzione per l'amministrazione comunale.
L'inchiesta partì proprio dalla denuncia del presidente della coop che nei dettagli raccontò agli agenti che veniva costretto a dare parte dei soldi che la cooperativa riceveva al sodalizio che dichiarava di agire per conto di Angelo Bardellino, quest'ultimo ritenuto appunto l'ideatore di tale illecito.
L'indagine si è avvalsa di tutta una serie di prove, la maggior parte raccolte secondo il metodo investigativo tradizionale: pedinamenti, fotografie, intercettazioni telefoniche e ambientali. La fase dell'indagine preliminare fu lunga, lo fu ancor di più quella dibattimentale, il primo grado infatti è stato chiuso nel marzo del 2011 ed il secondo grado nel 2017. Ora si aspettano le motivazioni della sentenza per capire cosa ha convinto i giudici che si trattò di un'estorsione importante viste le pene confermate. Intanto gli arrestati sono stati accompagnati dal personale della Squadra Mobile della Questura di Latina e del Commissariato di Formia al carcere di Cassino.

La cassazione ha respinto i ricorsi e gli uomini del commissariato di polizia di Formia hanno arrestato Angelo Bardellino, Tommaso Desiato, Franco D'Onorio De Meo e Gianni Luglio, coinvolti nell'inchiesta Formia Connection. Confermate quindi le condanne di secondo grado. I quattro sono accusati di estorsione in concorso con utilizzo di armi da fuoco, solo per Luglio è stata riformata l'aggravante dell'arma.

di: La Redazione