Alla fine il giudice del Tribunale di Latina ha deciso per il rinvio a giudizio per una truffa che vede come parte offesa l'Inps. In ballo non c'è tanto a quanto ammonta il raggiro che non arriva neanche a 300 euro ma una questione di principio e uno stratagemma utilizzato dall'imputato, un uomo di 58 anni che all'epoca dei fatti ha provato a fare il furbo è la prospettazione da parte degli investigatori. L'uomo residente a Latina, avrebbe dovuto badare alla suocera che non era in buone condizioni di salute e alla luce di questo quadro clinico aveva presentato una domanda e in seguito aveva ottenuto i permessi per assentarsi dal lavoro e poter accudire la donna. Ma invece la scoperta è stata un'altra: il dipendente dell'azienda proprio nella fascia oraria in cui doveva essere insieme all'anziana
ma il dipendente invece proprio nella fascia oraria in cui in teoria doveva essere con l'anziana per assisterla è stato trovato in un altro luogo mentre si dedicava a delle attività personali. I fatti contestati erano stati accertati nel 2015 e la Procura aveva aperto un'inchiesta e alla fine il raggiro all'Inps è stato accertato in 255 euro. Sempre secondo le indagini che erano state condotte dalla polizia giudiziaria della Procura l'uomo in altre occasioni
su quattro giorni in cui è stato sotto controllo è stato dalla mamma della moglie soltanto per cinquanta minuti, meno di un'ora. Adesso la parola passa al giudice per le indagini preliminari del Tribunale che dovrà decidere.
L'udienza
Latina, imputato per truffa con la legge 104, parte offesa è l'Inps
Latina - I fatti avvenuti nel capoluogo pontino. L'uomo doveva assistere la suocera