Il caso legato al possibile trasferimento, con annessa cremazione, della salma di Giacomo Manzù dal sepolcro di Ardea alla Fondazione di Aprilia (ossia la casa dove il maestro visse fino alla morte, a poche decine di metri dal confine comunale rutulo, nell'area oggi nota come "Colle Manzù") finisce sul tavolo del ministro per i Beni culturali, Alberto Bonisoli.

Infatti, nelle scorse ore, il senatore del Partito Democratico Bruno Astorre ha presentato un'interrogazione parlamentare utile proprio a sapere se il titolare del dicastero sia a conoscenza di questa storia, se e come intenda affermare «l'intangibilità della sepoltura dello scultore» e se intenda, «nelle modalità più opportune, individuare procedure miranti allo svolgimento di analisi e perizie dei documenti del celebre artista, esaminati dal sindaco di Ardea, al fine di certificarne l'autenticità».

Astorre, infatti, ricorda come la decisione della sepoltura nel museo di via Laurentina creato dal maestro e poi donato allo Stato, risponda «alla volontà dello scultore, annunciata pubblicamente dai propri familiari, a partire da sua moglie, il quale, nel motivare la sua volontà di essere sepolto ad Ardea, sua terra adottiva che gli aveva anche conferito la cittadinanza onoraria, era stato sospinto da ragioni ideali e culturali».

Il senatore dem evidenzia anche come, nel 2003, venne paventato un possibile trasferimento delle spoglie di Manzù da Ardea a Bergamo, sua città natale: una circostanza che venne scongiurata grazie a 10mila firme inviate dai cittadini di Ardea al Presidente della Repubblica.
Infine, Astorre ricorda come, in un comunicato stampa, il sindaco di Ardea Mario Savarese abbia sottolineato la volontà dei figli di Manzù di cremare la salma dello scultore per ricongiungere le ceneri con quelle della moglie, custodite nella loro abitazione, ma anche come il Consiglio comunale di Ardea, in data 23 maggio scorso, abbia approvato all'unanimità una mozione che impegna l'amministrazione «a impedire lo spostamento delle spoglie dell'artista Giacomo Manzù nel pieno rispetto della sua volontà di riposare eternamente nel luogo in cui è stato sepolto 27 anni fa».

Adesso, dunque, sarà compito del ministro prendere una posizione rispetto a tutto questo: in questa sede, però, va ricordato che, al momento, l'ufficiale di Stato civile del Comune di Ardea ha espresso parere negativo all'estumulazione della salma di Manzù dal sepolcro di via Laurentina, coi familiari che si sono affidati a un legale al fine di proseguire nella loro intenzione di ricongiungere le ceneri del papà a quelle della mamma. Il tutto, con la popolazione che - guidata dal comitato popolare "Pace per Manzù" - non sembra essere d'accordo sullo spostamento della salma.