Si era presentato come Vescovo Monsignor Mariano Crociata della Diocesi di Latina- Terracina- Sezze e Priverno. Ma non era vero. La Procura di Latina e il pm Luigia Spinelli avevano aperto un'inchiesta per sostituzione di persona e aveva chiesto una email a suo nome. I fatti contestati erano avvenuti nell'aprile del 2018 quando Crociata aveva presentato una denuncia contro ignoti negli uffici della Digos di Latina, gli agenti della polizia postale di Latina avevano indagato sul caso e il reato ipotizzato contro ignoti era quello di sostituzione di persona. Nella denuncia che era stata presentata, il Vescovo aveva sostenuto che il 6 aprile del 2018 una casella di posta elettronica della Diocesi era stata raggiunta da due email dallo stesso contenuto e che la richiesta di attivazione della nuova casella era intestata proprio a monsignor Crociata. Non è escluso che l'autore avesse intenzione di entrare nel sistema. Nella denuncia che era stata presentata, Crociata aveva spiegato che le mail erano scritte anche con un linguaggio ecclesiastico e nulla era lasciato al caso, a partire ad esempio anche dalla firma dei vescovi con un + davanti a nome e cognome. Dopo la denuncia che risale a un anno fa erano scattate le indagini e la Procura ha chiesto l'archiviazione, adesso è il giudice Mario La Rosa che dovrà decidere e pronunciarsi.