Al centro di un'operazione lampo dei Carabinieri a Sabaudia, spicca un cognome che non ti aspetti, almeno nei termini della vicenda: sorpresi con arnesi da scasso a girare tra le auto dei bagnanti parcheggiate sul lungomare, due Di Silvio del capoluogo sono stati denunciati a piede libero, bloccati prima che potessero portare a termine la loro missione.
I protagonisti dell'episodio sono due volti noti alle forze dell'ordine per una lunga serie di precedenti, entrambi molto conosciuti a Latina: Guerino e Roberto Di Silvio, rispettivamente 48 e 47 anni da compiere in autunno, zio e nipote a dispetto del fatto che siano coetanei.
A denunciarli in concorso per possesso ingiustificato di arnesi atti allo scasso, sono stati appunto i Carabinieri del Comando stazione di Sabaudia che li hanno sorpresi ad aggirarsi per il lungomare con fare sospetto, oltretutto in pieno giorno. Nel corso dell'attività di controllo del territorio, infatti, una pattuglia ha notato la scena ed è intervenuta. Ma i militari della Compagnia di Latina sono stati talmente veloci che i due sospettati, a parte il posseso di cacciaviti e martello, non avevano commesso null'altro. Anche se l'atteggiamento era inequivocabile: uno faceva da palo, mentre l'altro stava "studiando" lo sportello di una vettura in sosta.
Il ruolo di presunti topi d'auto stona fino a un certo punto per i due Di Silvio, entrambi estranei alle logiche criminali della famiglia stanziata a Campo Boario che gestisce una fetta consistente del malaffare in città. I due infatti si sono più volte distinti per reati minori, come i furti. L'ultimo precedente del tenere risale a una decina di anni fa e riguarda in particolare il più piccolo dei due, Roberto, che venne sorpreso insieme a un Ciarelli mentre svuotavano di notte gli incassi delle slot machine all'interno di un bar gelateria di Latina.