Dovrà recarsi ogni giorno, tranne la domenica, presso la locale caserma dei carabinieri e firmare F.M., il 39enne di Sezze accusato di aver danneggiato pesantemente i locali del Punto di Primo Intervento adiacenti alla Casa della Salute. E' quanto ha stabilito la direttissima che si è svolta ieri mattina. Per l'uomo, già noto alle forze dell'ordine, il pubblico ministero De Vita aveva chiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, ma il giudice ha optato per una misura più lieve, almeno fino all'inizio del processo, la cui prima udienza è stata programmata per il prossimo 16 settembre davanti al Magistrato Francesco Coculo. L'uomo, difeso dai suoi legali Giancarlo Vitelli, Valerio Righi e Stefano Perotti, ha provato a spiegare anche cosa l'abbia spinto a mettere a soqquadro la struttura sanitaria. Martedì all'alba, secondo la sua ricostruzione, aveva avuto un acceso diverbio con una persona e pensava che la stessa si fosse recata presso la struttura sanitaria in via San Bartolomeo. Il suo proposito era quello di raggiungerlo e di proseguire la discussione ma, una volta entrato all'interno del Punto di Primo Intervento e scoperto che quella persona non era lì, avrebbe iniziato a danneggiare la stessa struttura, ribaltando il tavolo degli interventi, gli scaffali, suppellettili varie e una vetrata, prima dell'arrivo dei carabinieri che hanno messo fine, con l'arresto, alla sua furia. Lo stesso 39enne, però, ha precisato di non aver aggredito il personale sanitario presente nella struttura e, con molta probabilità, la decisione di disporre di questo genere di misura potrebbe essere proprio scaturita da questo dettaglio.
Sezze, la sentenza
Punto di primo intervento devastato, obbligo di firma per il 39enne
Sezze - Dovrà recarsi ogni giorno nella caserma dei carabinieri. Il pm aveva chiesto i domiciliari. Ha detto di aver avuto un diverbio con una persona e pensava di trovarla lì