E' stato respinto a Roma dai magistrati romani il ricorso presentato dall'avvocato che assiste l'uomo di 70 anni di Latina, accusato di essere l'aguzzino del cane Lucky e accusato di violenza sessuale e poi anche di altri reati tra cui maltrattamenti sugli animali. Da un anno l'imputato condannato in primo grado dal giudice Giuseppe Cario alla pena di otto anni di reclusione, è detenuto in carcere e la difesa, rappresentata dall'avvocato Giovanni Codastefano dopo che aveva ricevuto il diniego dal giudice per una misura meno afflittiva come gli arresti domiciliari, aveva impugnato la decisione a Roma al Riesame ma alla fine la risposta dei magistrati è arrivata nei giorni scorsi e il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Non è escluso che il difensore possa presentare ricorso in Corte di Cassazione una volta che saranno depositate le motivazioni della decisione. L'imputato, era stato arrestato nel corso di una operazione condotta dal personale dei carabinieri della Forestale nell' agosto del 2018 dopo la richiesta di applicazione della misura restrittiva firmata dal gip Pierpaolo Bortone.  Dalle indagini e al termine anche di una serie di riscontri che erano state condotte dal personale dei carabinieri della Forestale, è emerso inoltre che aveva maltrattato l'animale per una vendetta trasversale nei confronti della moglie e inoltre che in passato aveva già ucciso un altro cane che si era sovrapposto tra l'uomo e la moglie durante una lite molto animata. La condanna a otto anni di reclusione è stata più alta rispetto a quanto aveva chiesto invece la pubblica accusa. Il cane era stato ritrovato in un cassonetto alla periferia di Latina ed erano iniziate le indagini