Nuova udienza in Tribunale a Latina, davanti al giudice onorario Stefano Nicolucci, per la vicenda che vede due insegnanti della scuola per l'infanzia Lelia Caetani di Sermoneta, accusate di abuso dei mezzi di correzione per dei fatti avvenuti nel 2017 nei confronti di bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. In aula ha deposto la madre di un bambino che si è costituita parte civile e ha riferito quello che ad un certo punto dell'anno scolastico aveva notato di diverso nel figlio rispetto al passato.  La donna ha parlato per oltre un'ora in aula e ha spiegato che in classe era emersa una situazione di disagio e ha aggiunto che ha notato nel bambino un comportamento sospetto. «L'ho visto che era più taciturno e ho cercato di capire cosa stava accadendo - ha raccontato - a volte piangeva e non voleva andare a scuola e poi "la maestra è cattiva, la maestra mena tutti", diceva questo». Un comportamento che a quanto pare non sarebbe stato isolato ma che ha coinvolto anche altri bambini dell'istituto.
Secondo l'accusa le insegnanti hanno urlato e strattonato i bambini, adottando un atteggiamento aggressivo e li hanno anche fatti sedere bruscamente su una sedia. E' questa la ricostruzione nel capo di imputazione da parte del pubblico ministero Simona Gentile, titolare del fascicolo.  Sono accuse che le due educatrici hanno sempre respinto con forza. Le indagini scattate dopo una denuncia presentata ai carabinieri, erano state portate a termine dai militari della stazione di Sermoneta e alla fine la Procura in base agli elementi raccolti, aveva deciso per il processo nei confronti delle due maestre che sono assistite dagli avvocati Orlando Mariani e Marco Moroni mentre le parti civili sono rappresentate dall'avvocato Agrippina Porcelli e sostengono che i bambini hanno subito dei traumi da questa condotta.
Il processo riprenderà in aula il prossimo il 25 novembre quando sono previste altre testimonianze. Tra accusa e difesa è battaglia