«Un incendio, forse di origine dolosa, ha distrutto qualche anno fa, così si racconta, molti documenti del nostro Ufficio tecnico. Altri documenti, tra cui magari anche copie di quelli andati distrutti, sono ‘custoditi' nel sottotetto della casa comunale. Centinaia di faldoni che portano sul dorso date dal 1970 fino a oltre l'anno 2000: quasi quarant'anni della storia di questo Comune sono qui gelosamente custoditi... dai piccioni».

Si apre così il post affidato ai social network dal sindaco di Ardea, Mario Savarese, che ha voluto rendere note le condizioni dell'archivio comunale. «Gli importanti documenti che sanciscono la nascita di opere pubbliche e private, da cui sarebbe utile ricavare le informazioni atte a ristabilire la legalità sull'enorme quantità di abusi tollerati o ignorati in passato, sono in pratica quasi inutilizzabili - ha commentato -. Per nostra fortuna ci viene in soccorso la tecnologia. In questi giorni abbiamo acquisito un nuovo sistema gestionale che ci consentirà di condividere tra gli uffici tutti gli atti prodotti nell'ultimo decennio».

E per il passato cosa accadrà?

«Abbiamo ricercato aziende in grado di trasferire, tramite tecniche di digitalizzazione, i documenti più vecchi che dovranno essere preventivamente sanificati - ha aggiunto Savarese -. Stiamo altresì valutando l'acquisizione di un motore di ricerca semantica in grado di interpretare contestualmente i testi e individuare nell'archivio i documenti inerenti all'argomento di interesse. Quest'amministrazione - ha concluso il sindaco di Ardea - punta molto su questo progetto. La transizione è già iniziata».

Sta di fatto, comunque, che date le condizioni dell'archivio molti documenti potrebbero andare persi. E questa, a quasi cinquant'anni dalla proclamazione dell'autonomia comunale, non è certo una cosa bella.