Non solo Priverno ma anche i territori dei paesi circostanti. I carabinieri della forestale della Stazione di Priverno guidati dal Comandante Marco Maggi, ancora una volta dimostrano di non lesinare e chilometri e fatica per tenere sotto controllo un territorio ben più ampio che i semplici confini privernati potando a compimento delle operazioni a Maenza e a Prossedi.
Nella mattinata di mercoledì ad esempio, i militari della stazione privernate, durante servizi per controlli in ambito venatorio e contrasto all'attività di bracconaggio, si sono spinti fino in località Monte Acuto a Maenza e grazie alle perlustrazioni hanno sorpreso due persone del posto ad abbattere alcuni esemplari di specie di avifauna particolarmente protetta dalla convenzione di Berna (uccelli a Becco Frosone) e ad abbattere altri esemplari di avifauna non cacciabili (fringuelli comuni) in violazione alla legge 157/92. Per questo entrambi i cacciatori sono stati denunciati all'autorità giudiziaria. Ai danni del 50enne e del 26enne, entrambi di Maenza, è stato operato anche il relativo sequestro dei fucili da caccia (due, uno a testa) e dell'avifauna illecitamente abbattuta. Entrambi verranno segnalati per tale infrazione all'autorità giudiziaria competente.
Intanto, per entrambi i fermati, la stagione venatoria appena aperta può dirsi bella che conclusa, in attesa di provvedimenti. Ieri, invece, a Prossedi, in località Monte Alto, gli stessi forestali hanno denunciato un 27enne di Sonnino al quale è stato sequestrato un fucile e un richiamo acustico. La denuncia è stata sostanziata dall'esercizio di caccia con mezzi vietati in violazione alla legge 157/92 in quanto utilizzava un richiamo acustico elettronico per attirare avifauna da abbattere.