La capillare attività di controllo del territorio, alla ricerca di spacciatori e custodi della droga, i protagonisti di un mercato che non conosce crisi e i loro uomini fidati, ha portato i Carabinieri a Borgo Sabotino, in casa di Maurizio Berini di 44 anni: quello che i militari del Nucleo investigativo hanno trovato, probabilmente supera le più rosee aspettative. In un solo colpo sono state trovate una scorta di stupefacenti da mezzo chilo, tra cocaina e hascisc, e una pistola rubata, un'arma con una potenza di fuoco esagerata, soprattutto per un personaggio praticamente sconosciuto alle cronache. Una discrepanza che alimenta tutti i dubbi del caso sul ruolo dell'arrestato.
L'operazione è stata condotta dagli investigatori del tenente colonnello Paolo Befera, comandante del Reparto operativo provinciale, nell'ambito di una serie di servizi pianificati per contrastare lo spaccio nel capoluogo, affiancando ai normali servizi di pattugliamento, l'attività mirata dei detective, impegnati in una serie di appostamenti e controlli volti all'acquisizione di informazioni utili proprio a individuare le fonti di approvvigionamento e i nascondigli dei pusher più attivi. Anche con l'obiettivo di arrivare ai registi del narcotraffico.
Sulla carta Maurizio Berini non poteva essere considerato un insospettabile, perché un precedente penale simile aveva macchiato la sua fedina penale molti anni fa. Di fatto era riuscito a sfuggire, finora, ai controlli delle forze di Polizia, tenendosi lontano dal clamore della vita pubblica. Del resto è originario di Roma e nella capitale risulta ancora residente, sebbene da diversi anni si fosse trasferito stabilmente al lido di Latina