Un profumo può provocare un emozione più di un'immagine o di un suono. E' evocativo. Chiudi gli occhi, percorri la Pontina e poi ad una certa ora c'è quel profumo che entra anche se i vetri sono chiusi. Chissà quante volte quell'aroma dolce e accogliente ha avvolto mente, cuore e cruscotto.  Nella pancia del grande stabilimento di Latina che poche settimane fa ha festeggiato mezzo secolo di vita, è sempre così. Il profumo di biscotti appena fatti è un gradevole compagno di viaggio. I Plasmon escono da qui, da una fabbrica che ha rappresentato molto per generazioni di operai della provincia di Latina che sono cresciuti con il mito della Plasmon dove non si fanno soltanto i biscotti. «In un anno escono un miliardo e 800 milioni di biscotti, se messi uno dietro l'altro sono si potrebbe fare il giro della Terra per quattro volte», ricorda il direttore dello stabilimento Pasquale Califano, 46 anni, originario di Torre del Greco.  L'unica cosa che conta in Plasmon è che i biscotti e gli altri prodotti siano perfetti: devono avere lo stesso colore, la stessa umidità. Arrivano come dei soldatini uno in fila all'altro, eccoli, prima sottili e poi che crescono fino a quando cambiano colore. Sono passati tredici minuti, è il tempo di cottura con temperature che oscillano tra i 150 e i 220 gradi in tredici forni. Dall'impasto e la lavorazione con dei grandi macchinari, fino al confezionamento dove viene impresso tutto e dove è possibile risalire a tutti gli ingredienti, al lotto, alla data di quando i Plasmon diventano un pacchetto.  Non ci sono soltanto i biscotti ma anche gli omogenizzati e altri centinaia di prodotti che rendono lo stabilimento di Latina un punto di forza per il gruppo. per gli omogenizzati le cotture sono al vapore, si controllano i grassi, le proteine, si cerca di non provocare uno stress termico al prodotto e alla fine anche per gli omogenizzati c'è una specie di radiografia con uno strumento molto sofisticato proprio per intercettyare legno, plastica, corpi estranei, tutto. Sono mille vasetti al minuto, 200milioni all'anno che sono sterilizzati nelle due torri. Dopo un periodo non facile, quando si era parlato di novanta esuberi, l'azienda rilancia. Il programma punta alla filiera italiana e l'obiettivo è di puntare su un prodotto italiano con ingredienti italiani.  "Dedichiamo molta attenzione all'innovazione - ha ricordato il direttore - 4 anni fa sono state rinnovate alcune delle linee produttive con un investimento di 64 milioni in tecnologia e sicurezza, 3,3 dei quali quest'anno, gli altri l'anno prossimo". I tempi dalla produzione al confezionamento al carico su dei carrelli automatici sono velocissimi. Intanto continuano ad uscire migliaia e migliaia di biscotti dalla pancia della Plasmon. Un esempio? Durante il tempo di lettura di questo articolo sono stati prodotti 13700 biscotti, a fine anno, con un Plasmon dietro l'altro, si potrà fare per quattro volte il giro della Terra. Buon viaggio