E' sempre detenuto in carcere l'aguzzino del cane Luky, condannato in primo grado a otto anni di reclusione per violenza sessuale sulla moglie e sulle figlie e per maltrattamento di animali. Una volta che sono state depositate le motivazioni dal giudice Giuseppe Cario, il legale dell'imputato, ha presentato ricorso in Corte d'Appello a Roma avverso la decisione del magistrato dell'ufficio di piazza Bruno Buozzi che aveva condannato l'uomo. La difesa cercherà di smontare le accuse e il processo è stato fissato per il prossimo 26 maggio a Roma. Le indagini per risalire all'aguzzino del cane che era stato ritrovato morto in un cassonetto della spazzatura alla periferia di Latina, erano state condotte dai carabinieri della Forestale. Nel corso degli accertamenti era emerso uno spaccato familiare drammatico e nel corso di una denuncia che era stata presentata. L'uomo era stato arrestato dopo la denuncia presentata dall'associazione Amici del cane che si era anche costituita parte civile nel processo. Nella denuncia erano emersi i maltrattamenti che subivano la moglie e i figli dell'uomo. Dall'agosto del 2018 quando era scattato l'arresto, tutte le richieste di una misura meno afflittiva erano state respinte dal magistrato.
Il fatto
Latina, fissato per il 26 maggio l'Appello per l'aguzzino del cane Lucky
Latina - L'uomo è sempre detenuto in carcere. Tra i reati contestati la violenza sessuale