Hanno ricostruito i fatti e hanno spiegato quello che è successo. Da quando hanno fatto rifornimento al distributore di benzina, alla prima diagnosi al veicolo, fino alla chiamata in causa della casa automobilista alla quantificazione dei danni. Due vittime del gasolio al cloro, sono state ascoltate nelle scorse settimane dai militari della Guardia di Finanza di Latina delegati di una serie di accertamenti dalla Procura per risalire all'origine di una frode che ha provocato disagi e anche danni e che ha portato fino a questo momento a quattro denunce.
Alla luce di queste dichiarazioni, le indagini da parte della Guardia di Finanza proseguono su più fronti proprio per non lasciare nulla di intentato. Sono molti i casi che sono stati registrati a Latina e provincia e su cui gli investigatori vogliono fare piena luce. Gli interrogatori infatti vanno avanti ed è stato ascoltato anche il socio della prima vittima di questa vicenda che ha spiegato di aver scoperto delle anomalie quando ha riscontrato un consumo anomalo di olio nel motore. Quando ha portato la vettura nella concessionaria di auto, a quanto pare i titolari avrebbero iniziato a temporeggiare - ha spiegato l'imprenditore e soltanto in un secondo momento è intervenuta anche la casa automobilistica. In base alle prime analisi, il gasolio è stato contaminato da una sostanza rossastra che ha provocato danni ingenti e ha costretto ad un cambio immediato dell'auto con logiche ripercussioni economiche. Sono quattro le persone che sono state denunciate a piede libero e che devono rispondere dell'accusa di frode in commercio e sono i gestori di alcuni distributori di carburante che si trovano in provincia di Latina, nella zona di Sezze e poi a Terracina e a Latina. A portare la Guardia di Finanza sulle tracce dei quattro benzinai che hanno tentato di truffare qualche automobilista, è stato un camionista.
L'inchiesta
Truffa con il gasolio, indagini no stop da parte degli inquirenti
Latina - Ascoltate alcuni parti offese. In estate le prime scoperte