Erano presenti i familiari di Licia Gioia ieri in Tribunale a Siracusa, per l'udienza del processo per la morte del maresciallo dei carabinieri, originaria di Latina, morta a Siracusa in circostanze da chiarire. Per i familiari la donna è stata uccisa a colpi di arma da fuoco dal marito che è imputato per omicidio volontario. Per l'uomo invece si è tolta la vita. I fatti erano avvenuti il 28 febbraio del 2017 nella casa dove la donna viveva insieme al marito Francesco Ferrari. Ieri mattina i periti del gup del Tribunale, hanno confermato la tesi del suicidio - come ha sempre sostenuto l'uomo - e cioè che la moglie si sia tolta la vita in preda ad una crisi nervosa dettata dalla gelosia.
In aula sono stati ascoltati il perito balistico Felice Nunziata e il medico legale Cataldo Raffino che dovevano rispondere al quesito del magistrato, relativo a delle gocce di sangue trovate sul palmo della mano destra della donna. Il medico ha ricostruito la traiettoria delle gocce che dalla testa hanno raggiunto l'arto e ha prodotto anche delle foto di altri casi di suicidio per rinforzare la sua tesi. La Procura ha chiesto altre due perizie, tra cui una sulla maglietta indossata dall'imputato, ma la richiesta è stata respinta. In aula si torna il 26 marzo per sentire la parte civile, il legale dell'imputato e il pm.