Aveva chiesto un risarcimento per il licenziamento ritenuto illegittimo. A conti fatti i giudici avevano stabilito che erano centomila euro. Lui però quei soldi non li ha mai presi. Il via con la prima udienza risale al 1997 davanti al giudice del lavoro di Latina. A seguire il fascicolo aveva percorso tutti i gradi di giudizio: sia i giudici della Corte d'Appello che della Corte di Cassazione gli avevano dato ragione sostenendo l'illegittimità del licenziamento ma per L.D.C., queste le sue iniziali, all'epoca dei fatti impiegato in un supermercato pontino, quando si è trattato di ricevere quanto gli spettava e dare il via all'azione esecutiva si è ritrovato in un ginepraio. Ha dovuto fare i conti con lo stato di crisi e il successivo fallimento dell'azienda per cui lavorava. Si è insinuato nel fallimento come creditore e invece niente. Siamo nel 2003 quando l'azienda alza bandiera bianca e inizia poco dopo la causa civile che è interminabile.