Una Chiesa gremita di persone ha fatto da cornice, questo pomeriggio, alla celebrazione del funerali di Fabio Tosoni, il runner di Nettuno investito sull'Ardeatina nelle prime ore dell'anno e morto nei giorni scorsi per le gravi ferite riportate nell'impatto.

Le esequie sono state celebrate a Nettuno, nel Santuario di Nostra Signora delle Grazie e Santa Maria Goretti: tanta la commozione sia all'arrivo del feretro, su cui è stata posata anche una sciarpa della Roma, squadra di calcio di cui Fabio era tifoso, e all'uscita della bara dalla Chiesa, caratterizzata dal lancio di palloncini giallorossi verso il cielo e dall'esposizione di uno striscione sui cancelli del Santuario.

Sui banchi, accanto alla moglie, alla figlia e alla sorella di Fabio, c'erano davvero tutti: ex compagni di scuola, colleghi di lavoro, amici, runner e tanti altri ancora.

«Vogliamo pregare per questo fratello e dare sostegno alla famiglia - ha affermato il celebrante durante l'omelia -, ma dobbiamo farlo senza dimenticare che oggi si avvera la promessa della vita eterna. Fabio è faccia a faccia con il Signore e con la celebrazione di oggi purifichiamo la sua anima per favorire il suo incontro con Dio. Una luce pasquale è quella del cero apposto vicino a lui ora, una luce di resurrezione che continuerà sempre a illuminare la vita della moglie e della figlia, con la parola di Dio che è il sostegno per i familiari».

E poi il celebrante ha aggiunto: «Non conoscevo Fabio, ma ho letto di lui, mi hanno parlato di lui. La persona giusta è chi fa della vita un momento di luce. Fabio era amore per la famiglia e per gli amici, ma anche passione per lo sport. Questo rende l'uomo saggio e maturo, questo è il suo testamento, questo provocava gioia nel suo cuore e negli altri».