Settantasei anni fa, in queste ore, le città di Nettuno e Anzio erano popolate da divise e mezzi militari: nella notte, infatti, migliaia di soldati delle forze alleate avevano iniziato l'operazione "Shingle" nel territorio di Nettunia, oggi conosciuta come lo Sbarco di Anzio e Nettuno.
Un evento bellico di portata importante, in quanto inglesi e americani intendevano far arrivare proprio in queste zone a sud della Capitale le forze utili a liberare Roma, cosa che accadrà soltanto poco meno di sei mesi dopo.

E oggi, a distanza di 76 anni, le popolazioni del litorale torneranno a commemorare quegli eventi, soprattutto ricordando chi ha perso la vita proprio durante quell'operazione e, in generale, nell'ambito dell'intero secondo conflitto mondiale. Ricordi che, chiaramente, lasciano riflettere sull'importanza della libertà, degli ideali e delle azioni da mettere ogni giorno in atto per preservare la pace.

Le celebrazioni istituzionali di maggiore importanza sono quelle in programma davanti ai monumenti ai Caduti di Nettuno e Anzio, oltre che nel Sicily-Rome American Cemetery, ossia il Cimitero monumentale americano di Nettuno.

Il primo di questi tre appuntamenti è in programma alle 9.45 in piazza Cesare Battisti, a Nettuno; un'ora più tardi, alle 10.45, le autorità si sposteranno davanti al monumento ai Fratelli in Armi all'interno del Sacrario statunitense, mentre alle 12 la cerimonia è prevista in piazza Garibaldi, ad Anzio. Sia prima che dopo questi tre momenti sono inserite nei programmi ufficiali altre visite in cimiteri e luoghi simbolo dello Sbarco di Anzio e Nettuno.

Oggi, poi, anche a Velletri non mancherà il ricordo di quei tragici eventi: il 22 gennaio 1944, infatti, la città fu devastata da un bombardamento aereo, con gli ordigni che distrussero tutto e causarono innumerevoli morti. Alle 10, nella Cattedrale di San Clemente, sarà celebrata una Santa Messa presieduta dal vescovo, monsignor Vincenzo Apicella; alle 11 sarà deposta una corona d'alloro davanti al monumento alle Vittime Civili di Porta Napoletana.