A Bologna aveva blindato e rivalutato il centro storico. A Latina è stato l'uomo del piano regolatore di 18 anni fa. A lui, l'urbanista che vive in una città di sinistra, era stato affidato l'incarico di ridisegnare Latina, la città che all'epoca era diventato il laboratorio della destra. Ha compiuto 83 anni ad ottobre l'architetto Pier Luigi Cervellati, finito anche nel docufilm di Gianfranco Pannone su Latina Littoria dove c'è una traccia di quel piano e di quello che accadde in Consiglio.
Architetto Cervellati come sta?
"Sto bene di salute, lavoro ancora quindi mi muovo ed è importante. Adesso sto lavorando su un progetto di riqualificazione urbana vicino a Bologna".
A proposito di centro. Quello di Latina si sta svuotando. Molti negozi per i motivi più diversi stanno chiudendo.
"Questo è un fenomeno che sta attraversando tutta la nostra penisola, tutte le città a partire da quelle appenniniche ma anche le grandi città, si stanno svuotando e ci sono cause ben precise. Latina però è un caso particolare è di nuova fondazione, è una città che ha avuto un' espansione clamorosa e poi non è stata più pianificata".
In che senso?
"C'è una contraddizione dovuta alla mancata pianificazione. Nel senso che è stata progettata per essere una città organizzata molto bene, una specie di new town che a sua volta ha generato l'idea stessa del new town con i suoi borghi. Dopo la guerra però la città si è arenata e la terra data ai coloni che era di proprietà dello Stato è stata venduta e poi lottizzata".
Chiudono diversi negozi. Si parla di decoro urbano, c'è una certa insofferenza.
"Nei centri sono diminuiti gli abitanti, anche al Nord si assiste a questo fenomeno e ad una diminuzione, lei si accorge di questo quando pensa ai fedeli che vanno in una chiesa del centro".
Lei è tornato un anno e mezzo fa per un convegno. Come ha trovato Latina?
"Peggiorata e anche profondamente, a distanza di quasi 20 anni dal piano".
Da cosa è rimasto colpito?
"Da questo smembramento, da questa assenza di disegno e prospettiva. Il cambio di direzione che il piano suggeriva non è stato attuato e quindi ovviamente anche la crisi e lo spostamento degli abitanti verso la periferia ha avuto il suo effetto".
Come rianimerebbe un centro storico che lentamente si sta svuotando?
"Impedendo nuove costruzioni dappertutto ma non solo in centro. Si deve procedere con interventi di riqualificazione senza nuove volumetrie adeguando la città alle sue possibilità e cercando di puntare su una attività turistico lungo la costa. Latina è un territorio vasto, ha zone interessanti, è confinante con centri vicini, ha bisogno di ritornare ad essere di un punto di riferimento".
Lei ha espresso un giudizio negativo. Ha detto che Latina è peggiorata
"Sì e temo che continuerà a peggiorare ma questo è un problema non soltanto di Latina. È un problema che io definisco di affetto territoriale. La pianificazione ormai è un tabù".
Quante volte si è chiesto perchè il suo piano è finito così
"Tante. Era considerato rigido e non prometteva volumetrie anzi le combatteva e cercava di bloccarle. Anche se la città cresceva, si poteva capire che questa crescita era una bolla che sarebbe scoppiata e alla fine è scoppiata".
L'intervista
Latina, l'urbanista Cervellati: la pianificazione è diventato un tabù
Latina - Parla l'architetto bolognese che aveva redatto il prg mai approvato