Hanno scelto la strada del silenzio i tre ladri, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare, arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Pesaro insieme ai colleghi della Compagnia di Latina per i furti commessi nelle Marche. Se la scelta di non rispondere e avvalersi di fronte alle contestazioni del magistrato appare per certi versi scontata, c'è da sottolineare un particolare nell'inchiesta che ha dato una svolta alle indagini che hanno portato dalle Marche verso sud e hanno imboccato la via Flaminia (da cui prende spunto l'operazione), arrivando fino alle porte di Latina. La banda che aveva la base operativa a Sant'Ilario a poca distanza da Borgo Santa Maria e da Cisterna, come ha sottolineato il gip di Pesaro che ha emesso il provvedimento restrittivo, era assortita e scaltra nel mettere a segno i colpi. La svolta è arrivata a metà dello scorso ottobre quando in occasione di un furto e dopo che era scattato l'allarme uno de presunti responsabili, il palo della gang, era stato fermato su una altalena dove cercava di non destare troppo nell'occhio. L'episodio era avvenuto a Mondolfo nel pesarese ed era stato fermato un 33enne mentre i suoi complici erano scappati