L'inaugurazione dell'anno giudiziario è stata l'occasione per cristallizzare la situazione in provincia di Latina come si legge nella relazione firmata dal Procuratore Capo Giuseppe De Falco, da sei mesi alla guida dell'ufficio giudiziario. «L'andamento dei reati economici commessi nel circondario dimostra come la provincia di Latina sia permeata da un tessuto produttivo in parte infiltrato da logiche criminali». E' questo uno dei passaggi più importanti dell'intervento. «Il dato appare emblematico – si legge nella relazione – di come il fenomeno sia spesso riconducibile ad un piano criminale connotato da professionalità coinvolte nella progettazione economica dell'andamento dell'impresa commerciale. Non è infrequente rilevare una sistematica pretermissione dell'Erario dalla spesa corrente delle imprese commerciali che, in un primo momento mediante omessi versamenti di Iva, nonché procedendo attraverso l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, giungono ad omettere la presentazione delle dichiarazioni fiscali, il deposito dei bilanci, fino a disperdere la contabilità ordinaria. E' in questa fase che si assiste sempre di più a condotte di svuotamento dell'attivo patrimoniale delle aziende, spesso conferito in Newco ovvero in società qualificate dalla compartecipazione dell'imprenditore commerciale, che in tal modo massimizza il profitto estromettendo, fra i creditori privilegiati l'Erario». E c'è anche un' altra condotta messa in rilievo da De Falco che è tipica. «Spesso le piccole e medie imprese insediate sul territorio e di natura familiare, nella prospettiva dell'evasione fiscale, mutano periodicamente forma mediante la strumentale messa in liquidazione di società gravate da imponenti debiti tributari e previdenziali. Questo viene realizzato con la redazione di bilanci di liquidazione contraffatti e in tal modo la dissimulazione dello svuotamento dell'attivo patrimoniale e della contestuale insolvenza. E poi ci sono le condotte di riciclaggio e auto riciclaggio dei principali assets delle imprese commerciali oggetto di distrazione mediante il trasferimento in favore di soggetti di comodo - ha ricordato De Falco - ovvero il reimpiego in ulteriori attività economiche di fatto riconducibili al medesimo imprenditore commerciale». Il riferimento è ad un tipo di criminalità economica. Nella sua relazione il magistrato inoltre ha sottolineato anche i problemi che sta portando invece per i reati contro le fasce deboli l'introduzione del Codice Rosso.