Inizieranno domani mattina i primi interrogatori degli indagati coinvolti nell'operazione Stelvio. Sarà ascoltato per rogatoria a Latina, Ernesto Pantusa, difeso dagli avvocati Alessandro Farau e Marco Nardecchia e poi sarà ascoltata anche Debora Fiorucci, difesa dall'avvocato Amleto Coronella. I fatti che hanno portato alla notifica dei provvedimenti restrittivi e anche nei confronti di Fabrizio Fava e Salvatore Carleo, sono avvenuti nel giugno del 2019 e la parte offesa è un avvocato del Foro di Santa Maria Capua Vetere che secondo l'accusa è stato sequestrato per cinque ore e minacciato in uno stabile disabitato a Borgo Bainsizza e in quel caso dopo aver sottratto il telefono cellulare e un orologio Apple Watch collegato al telefono è stato percosso con schiaffi sul viso. "Rimani seduto qui fino a quanto non abbiamo finito prova ad alzarti e ammazziamo di mazzate". E' questo uno dei passaggi dell'ordinanza di custodia cautelare.
Insoddisfatto per l'esito di alcuni processi, ha organizzato il sequestro di persona del proprio avvocato di fiducia per costringerlo a restituire i soldi delle parcelle, facendo ricorso a metodi mafiosi per ottenere 110.000 euro, una sorta di risarcimento per rimborsare anche i suoi complici. Al termine di una complessa attività d'indagine, i Carabinieri di Latina hanno arrestato Ernesto Pantusa di 44 anni e come lui sono finiti in carcere i suoi complici Debora Fiorucci, sermonetana di 51 anni, e i romani Salvatore Carleo e Fabrizio Fava rispettivamente di 63 e 62 anni.
I fatti si sono consumati la scorsa estate, quando Ernesto Pantusa aveva convinto l'avvocato, iscritto al foro di Santa Maria Capua Vetere, a raggiungerlo nel capoluogo pontino per presentargli un amico che aveva bisogno di una consulenza legale. Si trattava in realtà di un tranello, all'appuntamento il 44enne aveva fatto salire l'avvocato in macchina, un suv Alfa Romeo Stelvio che ha ispirato il nome dell'operazione, e ha portato il professionista nella periferia di Latina. Arrivato in un capannone dismesso vicino Borgo Bainsizza, dove lo hanno raggiunto i complici, Pantusa ha tenuto sotto sequestro l'avvocato per diverse ore, picchiandolo con un manganello per costringerlo a firmare cambiali e altri titoli di credito per un totale di 110.000 euro, quindi lo ha privato di soldi, orologio e tutto quello che aveva con sé, comprese le chiavi della sua auto (una Bmw X6 ritrovata dagli investigatori solo in un secondo momento), e solo nel pomeriggio lo ha lasciato nei pressi della stazione ferroviaria di Latina Scalo, dove il professionista è riuscito a chiedere aiuto per farsi accompagnare dai carabinieri a sporgere denuncia.
Le successive indagini hanno permesso di delineare la caratura criminale di un soggetto, Ernesto Pantusa, che fino a quel momento era noto alle forze dell'ordine principalmente per reati connessi alle truffe: secondo gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia, supportata dal lavoro degli investigatori del colonnello Gabriele Vitagliano - il Reparto operativo della Compagnia di Latina -, il metodo mafioso si evince dal tenore delle minacce, ma anche dalla convinzione di restare impunito. Oltretutto nel corso del sequestro di persona, l'organizzatore dell'azione criminale avrebbe mostrato alla vittima la foto di un personaggio di spicco della criminalità organizzata, foto che non era stata presa da internet, ma lo ritraeva in una circostanza privata, minacciando di fare ricorso alla camorra se l'avvocato si fosse ribellato: la verifica di questo particolare ha permesso agli inquirenti di ritenere che non si trattava di una ritorsione campata per aria, ma fondata a tal punto da aggiungere l'aggravante mafiosa all'accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione.
di: La RedazioneQuattro persone sono state catturate fra le province di Roma e Latina e sono finite in carcere.
È il bilancio dell'operazione "Stelvio", messa in atto dai carabinieri del Comando provinciale di Latina, su coordinamento della Dda di Roma.
I quattro sono stati arrestati poiché ritenuti i responsabili di un sequestro di persona a scopo di estorsione, aggravato dal metodo mafioso. La persona sequestrata sarebbe un avvocato.
SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI
di: La Redazione