La partita sul futuro del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Latina si giocata ieri mattina al Tar di via Andrea Doria. Da una parte i tre ricorrenti, gli avvocati Umberto Giffenni, Aurelio Cannatelli e Denise Degni, rappresentati dall'avvocato Giovanni D'Erme che hanno impugnato il decreto del Ministero della giustizia che ha sciolto l'Ordine degli Avvocati dopo le dimissioni in blocco del gruppo capeggiato dal presidente Gianni Lauretti, dall'altra invece l'Avvocatura dello Stato, il commissario dell'Ordine Giacomo Mignano, i cinque avvocati su cui si è aperto lo scontro in merito al doppio mandato e poi il Consiglio Nazionale Forense, sono assistiti dagli avvocati Toni De Simone e Giuseppe Gallinaro. L'oggetto del ricorso riguarda i dimissionari che non potevano lasciare l'incarico perché secondo i ricorrenti non si potevano candidare per il famoso nodo del doppio mandato e quindi non era necessario ricorrere a nuove elezioni e quindi anche di conseguenza alla nomina di un commissario.  Una cosa è certa, probabilmente entro il fine settimana i magistrati scioglieranno la riserva e comunicheranno la decisione in merito alla richeista presentata nelle prossime ore dunque si conoscerà il futuro dell'Ordine degli Avvocati di Latina, guidato dallo scorso 28 novembre dal Commissario Giacomo Mignano, dopo che undici avvocati del Consiglio dell'Ordine avevano rassegnato le dimissioni per lo scontro istituzionale con il presidente del Tribunale per la vicenda degli incarichi.