Un agghiacciante intento omicida. E' questo quanto emerge dalle lettere che Fanpage ha pubblicato oggi, giorno di San Valentino, e che Luigi Capasso - carabiniere che il 28 febbraio del 2018 tese un agguato alla moglie nel garage di casa, poi uccise le due figlie e infine si tolse la vita - inviò al cognato e all'amante.

Capasso, quel terribile giorno di quasi due anni fa, sparò alla moglie con la pistola d'ordinanza e poi, credendola morta, tornò in casa ed esplose un colpo contro la figlia più piccola, uccidendola, prima di ammazzare anche la figlia più grande che si era accorta di quanto stava accadendo. Una tragedia immane, che si concluse con il suicidio dell'uomo, in quel momento ignaro che la moglie non era deceduta.

Di conseguenza, ha condannato la donna a vivere una vita nel ricordo delle figlie ammazzate dal padre. Un intento che, a quanto pare, Capasso aveva da tempo, scrivendolo anche in una lettera all'amante: «Ti giuro che ti ho amato e ti amerò sempre, sei una donna meravigliosa. Ti lascio un assegno di 6000 euro per la donna meravigliosa che sei. Stasera non so perché non ti sei fatta sentire, non capisco. Forse è meglio così se no mi facevi cambiare di nuovo idea. Infatti per due volte mi hai fatto cambiare idea. Il 9 e il 14 febbraio. Ho sempre detto la verità tranne stasera che per poter fare ciò che ho dovuto fare ti ho dovuto mentire ma meglio ora che più avanti. Ti amo, Luigi».

Ma le lettere, in totale, erano cinque. Non solo per l'amante: erano infatti destinate anche al fratello, alla sorella, ai genitori e al cognato. Una sorta di "strano" testamento, con tanti riferimenti ai soldi. Quelli contanti che lascia all'amante, al fratello. I soldi che si possono ricavare dalla vendita della casa. La macchina da dare all'amante. Sa però che forse potrebbe non riuscire ad uccidersi come pianifica, a quel punto cambia tutto: i soldi gli serviranno e vanno usati per trovare un avvocato. Come se tutto questo non fosse abbastanza nelle missive ai parenti il carabiniere palesa una agghiacciante considerazione di quanto si appresta a fare: uccidere la moglie, uccidere le figlie di 8 e 13 anni a colpi di pistola, lo definisce «l'ennesima cavolata». 

Ed ecco un altro stralcio delle lettere pubblicate da Fanpage. «Caro fratellone mio, lo so ho pensato l'ennesima cavolata. Ti lascio un assegno da 5000 per te. Sulla posta c'è la polizza vita di 10mila euro, è un mio regalo. Poi l'assegno di 12.000 euro che ti prego di usarli per fare un bellissimo funerale e comprare una cappella. Se possibile devi fare l'impossibile per seppellirci tutti insieme e se qualcuno non è d'accordo sputalo in faccia. E se non dovessi ammazzarmi, per favore non dare nessuna busta e usa questi soldi per un avvocato. Bisogna chiudere il mio cellulare».

Ai genitori palesa il movente che nella sua testa lo spinge a uccidere la famiglia: «Cari mamma e papà, scusate se ho fatto quest'ennesima cavolata, ma come voi sapete lei mi ha fatto troppo del male e non riesco a perdonarla. Vi lascio un assegno. Fatevi un bel regalo da parte mia». Stessa cosa alla sorella: «Cara sorellina, perdonami per quello che domani farò. Ma l'ho dovuto fare, mi ha fatto troppo del male. Ti lascio un assegno di 15.000 euro. Fatti un bel regalo da parte mia».

Infine la lettera al cognato in cui come al solito annuncia il lascito in euro e poi aggiunge: «Caro cognato, non sei per me un cognato, ma un fratello. Ti ho sempre amato. Forza Napoli».