Alla fine il giudice ha disposto il proscioglimento e il non luogo a procedere per un presunto abuso d'ufficio nei confronti di quattro persone, componenti della Commissione Comunale Assegnazione Alloggi di Latina che alla domanda di una donna - in via integrativa rispetto a quello già assegnato - ha attribuito un conseguente aumento del punteggio a beneficio di una donna di origine rom. Tutto questo intenzionalmente procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale.

E' quello che avevano sostenuto gli inquirenti nel capo di imputazione che poi avevano aggiunto: «Arrecando un ingiusto danno alle persone iscritte in graduatoria per l'assegnazione degli alloggi e superate per effetto dell'attribuzione del punteggio aggiuntivo».  Alcuni mesi dopo nel novembre dello stesso anno, il punteggio della donna era stato revocato alla luce di una serie di pareri che erano arrivati dal Comune e anche dall'Avvocatura, sul fascicolo però le indagini sono andate ugualmente avanti. 

I fatti contestati erano avvenuti a Latina il 3 giugno del 2015 e dopo l'inchiesta aperta dalla Procura e coordinata dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo, il caso era stato archiviato. Il magistrato inquirente aveva deciso in questo modo proprio per la revoca che risaliva ad alcuni mesi dopo. In un secondo momento era stato il giudice per le indagini preliminari del Tribunale a disporre l'imputazione coatta e ieri mattina nel corso dell'udienza preliminare davanti al giudice Giorgia Castriota si è svolta l'udienza. Il pubblico ministero Simona Gentile ha chiesto il rinvio a giudizio per gli imputati che ricoprivano il ruolo di presidente, vice presidente, componente e segretario della commissione, mentre il collegio difensivo dei quattro imputati, rappresentato dagli avvocati Orlando Mariani e Claudio Maria Cardarello, al termine del loro intervento ha chiesto per i propri assistiti il proscioglimento, una richiesta che è stata condivisa e poi accolta dal giudice.