Costantino Patatone Di Silvio è stato condannato a due anni di reclusione per estorsione nei confronti di una donna con cui ha avuto una relazione sentimentale. Il processo si è concluso ieri mattina davanti al giudice Villani e il verdetto non ha tenuto conto della richiesta di assoluzione del pubblico ministero, il quale aveva ritenuto non fosse stata raggiunta la prova del tentativo di estorcere alla vittima il denaro equivalente all'affitto pattuito per un casa che era nella disponibilità di Patatone. I fatti sono accaduti un po' di anni fa, all'epoca in cui, appunto, Di Silvio ebbe una relazione con la vittima, come confermato dal teste sentito ieri mattina, anche quest'ultimo detenuto. L'uomo. M.E. ha confermato un solo elemento, quello del rapporto sentimentale tra i due di cui era a conoscenza perché molto amico di Patatone.
La vittima nell'immediatezza dei fatti presentò una denuncia alla polizia raccontando che dopo una lite all'esterno di un supermercato della città Costantino Di Silvio le chiese il denaro, che lei non aveva perché senza lavoro e comunque non voleva pagare perché in quella casa ci era rimasta per poco tempo, offrendo anche servizi domestici. Una versione confermata nel corso del dibattimento e che sembrava aver attenuato la posizione di «Patatone», la cui difesa, rappresentata dagli avvocati Luca Melegari e Pasquale Cardillo Cupo aveva chiesto l'assoluzione perché non era stata raggiunta la prova dell'estorsione e in subordine la dichiarazione della prescrizione qualora si fosse configurato il più tenue reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, posto che l'affitto era stato pattuito tra i due e confermato dalla vittima. Il canone mensile pattuito sarebbe stato di 450 euro al mese per un alloggio che risultava assegnato all'imputato.