Se non è un completo fallimento, poco ci manca. Parliamo di tutti quei progetti finalizzati con i fondi Plus che dovevano rendere Cisterna una "Smart city". A distanza di cinque anni dalla conclusione dei cantieri e dall'apertura di una "rete di servizi" che doveva aprire la città al futuro, molte di queste hanno già chiuso i battenti. E l'elenco è davvero lungo. Si parte dal bike sharing mai decollato. 
Quello che balza subito all'occhio è il caso del bike sharing. Le stazioni dove alloggiano le biciclette sono vuote da tre anni e si stanno rovinando. Oltre agli agenti atmosferici, il fenomeno del vandalismo ha visto più di qualche stazione danneggiata.
Rimanendo sul tema elettrico, emblematica anche è la storia dei due autobus elettrici. Più di un'amministrazione ha provato a collocarli nei più disparati servizi: dalla navetta per Ninfa, fino a quella per il mercato. Ma ad ogni iniziativa è seguito sempre uno stop, con i mezzi fermi nella rimessa del Pomos a prendere polvere.
Alzi la mano poi chi di voi ha mai visto una macchina elettrica in carica nei parcheggi fotovoltaici. In realtà di vetture elettriche in città ce ne sono pochissime, resta il fatto che le colonnine non funzionano o sono spente.
Anche il sistema Wi-Fi che doveva garantire l'accesso gratuito alla rete dietro iscrizione oggi è solo un lontano ricordo.