Non c'è pace per i residenti di Porta Nord. Tanti i disagi vissuti da quegli inquilini che il 15 febbraio del 2019 entravano per la prima volta nei loro appartamenti, parte del complesso residenziale popolare del Comune di Latina.
Da allora, nessuno di loro ha ancora sottoscritto un contratto di locazione, nonostante sia un anno che gli stessi fanno pressioni al Comune per averne uno e nonostante ci sia una delibera che prevede proprio la sottoscrizione di un documento ufficiale. Stando a quanto detto dall'assessore Franco Castaldo durante l'ultima Commissione, i contratti saranno pronti entro un mese. Meglio tardi che mai, sempre se le scadenze verranno rispettate.
Non avere un contratto, però, sta creando anche parecchia confusione tra gli inquilini: al momento, nessuno di loro ha un pezzo di carta che garantisce il regolare status di residente (è da ricordare che tutti gli inquilini entrarono in casa in qualità di custodi, per evitare occupazioni abusive).
Poi c'è la questione più scottante: quella delle bollette da pagare. È vero che l'assessore Castaldo non ha mai detto che il Comune si sarebbe fatto carico delle spese per il primo anno, come erroneamente capito da alcuni dei residenti, ma i dubbi sono leciti: invece che ricevere le bollette mensilmente, ai condomini è stato recentemente presentato un maxi conto da 18mila euro circa, relativo a tutte le bollette (8.000 euro solo per l'acqua), oltre che a lavori eseguiti per un problema all'impianto elettrico non causato dai residenti.
La domanda sorge spontanea: «Perché dobbiamo pagare queste cifre dopo un anno? Non potevamo pagare le singole bollette al momento dell'invio, invece che tutte insieme?». Per molti, infatti, una spesa del genere è proibitiva: i residenti sono assegnatari di case popolari a cui spetta un canone d'affitto agevolato e giustamente il costo delle bollette. Ma una cosa è pagarle mese per mese, un'altra in un'unica soluzione.