E' salito a 21 morti, dai 17 di ieri, il bilancio delle vittime in Italia dovute al contagio del nuovo Coronavirus. A renderlo noto, in un aggiornamento delle 17.30 circa, è stato il capo della protezione civile Angelo Borrelli. 

I NUMERI DEL CONTAGIO 
Il funzionario ha precisato, in conferenza stampa, che, appunto intorno alle 17.30, "le persone ammalate di Coronavirus in italia sono 821. A cui si aggiungono 46 guariti e 21 deceduti (I 4 di oggi erano tutti residenti nelle aree focolaio). Tra gli 821 malati, 412 sono asintomatici o con sintomi lievi, e sono in isolamento domiciliare. 345 sono ricoverati in ospedale, 64 in terapia intensiva".

 "Le persone morte oggi - ha aggiunto Borrelli - sono 4, tre delle quali ultra 80enni e un 77enne. Non sappiamo ancora se sono decedute in conseguenza del coronavirus. Ce lo dirà l'Istituto superiore di sanità", ha aggiunto, e in questo modo ha fatto intendere che probabilmente le quattro vittime erano gravate, come già accaduto per la maggior parte delle altre 17, anche da altre patologie. Borrelli ha poi rassicurato i cittadini affermando che "l'assistenza alla popolazione prosegue: lunedì riapriranno le poste in alcuni comuni per pagare le pensioni. Nelle zone rosse la vita proseguirà regolarmente".

AUMENTA IL NUMERO DI GUARITI
Intanto, dalle cifre delle ultime ore si evince che aumentano i contagi, confermando le previsioni di trend in crescita, anche se gli stressi restano circoscritti in aree ben definite. Nello stesso tempo, però, cresce sensibilmente di giorno in giorno anche il numero delle persone guarite - che oggi è di 46 pazienti - ed è forse questo il dato più rilevante. Dei 650 contagiati, meno della metà (304) sono in ospedale, 284 sono seguiti a casa, 62 non sono neanche monitorati.

RIAPRONO POSTE E SCUOLE NELLE ZONE ROSSE
Detto delle Poste che riapriranno nelle zone rosse per garantire il regolare pagamento delle pensioni, si va verso una possibile riaperture, sempre nelle aree focolaio del virus cinese, anche delle scuole. 

OSPEDALI DA CAMPO
Intanto, per far fronte al possibile aumento dei ricoveri (a Cremona l'ospedale è al collasso per mancanza di posti letto) e per evitare contatti tra chi accusa sintomi simili a quelli del nuovo coronavirus, in tutto il Lazio entro domani sarà conclusa l'installazione di tensostrutture - grandi tende o piccoli ospedali da campo - in 32 ospedali della regione, compresi quelli "periferici" fra cui anche Frosinone e Latina, province nelle quali ad oggi non si contano, per fortuna, casi sospetti né tanto meno accertati o persone ricoverate.  

 LE 13 REGIONI COINVOLTE 
Tredici le regioni coinvolte. Nel dettaglio: Lombardia (403 e 14 morti), Veneto (111 e 2 morti), Emilia Romagna (97 e 1 morto), Liguria (19) Sicilia (4), Lazio, Campania e Marche (3), Toscana e Piemonte (2), Alto Adige, Abruzzo e Puglia (1).