E' in territorio di Priverno il muro antico scoperto dai tecnici di Acqualatina durante i lavori di sistemazione della condotta idrica adduttrice di quella zona in località Quattro Strade. Cartine alla mano, infatti, il territorio del Comune di Priverno si estende dal punto in questione ancora per qualche centinaio di metri per lasciare poi spazio al territorio di Roccagorga.

Ma se sia in territorio di Roccagorga o Priverno è senza dubbio questione secondaria rispetto alla provenienza storica dell'opera e alla funzione stessa che la costruzione possa aver avuto. Che i territori in questione abbiano una storia millenaria era già questione risaputa come testimoniato dai resti plurisecolari dell'antica Privernum distante dal luogo del ritrovamento poche centinaia di metri. Della vicenda, considerato il valore storico della scoperta, è stata interessata la Soprintendenza dei Beni Culturali. Gli stessi studiosi si sono messi all'opera per datare con certezza l'opera muraria che sorge, tra l'altro, in una zona ricca di falde acquifere e anche laghetti di riaffioro delle acque.

Dal profilo ufficiale dei Musei Archeologici di Priverno si leva un giudizio quanto mai interessante per quanto attendista: «Il muro scoperto la settimana scorsa lungo la via Rocchegiana si è trasformato in un intreccio di muri e di storia. A che servivano? E' presto per dirlo ma certo è che dall'età repubblicana al Medioevo la campagna intorno a Privernum era piena di vita e di risorse. I lavori continuano e le sorprese non mancheranno e fra breve la Soprintendenza Archeologia per le Province di Frosinone, Latina e Rieti ci regalerà un'altra bella pagina di storia da aggiungere al nostro territorio».

Eros Ciotti, architetto per professione e storico per passione, sintetizza: «La scoperta effettuata durante i lavori di Acqualatina è interessantissima. Conci squadrati a secco con utilizzo di ceramica in alcuni punti per stabilizzarli. Lo studio della ceramica darà la data approssimativa del manufatto che quasi certamente appartiene alla fondazione (sostruzione) di una struttura longilinea, forse la fondazione della sovrastante strada nella sua origine. Volsca o Romana? Si vedrà grazie alla datazione. La vicinanza agli scavi di Privernum e la tipologia costruttiva ci farebbe propendere per il periodo repubblicano dell'epoca romana anche se ci torna in mente il grande quesito sulle origini dei Volsci: Popolo autoctono o di origini Osco-Umbro come ce lo descrivono da sempre e in questo caso gente poco incline (ed interessata) alle ampie trasformazioni urbanistiche del territorio? In ogni caso adesso necessita mappare la vasta area alla quale questo ritrovamento fa riferimento per capire esattamente di cosa si tratti. La cosa importante è che non si lasci nell'abbandono assoluto questa traccia prendendo i possibili provvedimenti e conciliare le esigenze dell'acquedotto con quello del mantenimento delle tracce archeologiche del territorio».

Potrebbe essere un passo importante nello studio millenario del territorio lepino il ritrovamento che casualmente è stato effettuato da una squadra di Acqualatina impegnata in un intervento su una condotta idrica in via Torretta Roccheggiana, a Roccagorga. A darne notizia è stato l'assessore Lubiana Restaini, che ha spiegato come i tecnici della società che gestisce il servizio idrico integrato in città, nel corso di una serie di interventi programmati per la sistemazione di alcuni tratti dell'acquedotto pubblico, si siano imbattuti in un muro, oltretutto ben conservato, che li ha costretti a sospendere gli scavi e a contattare chi di competenza per analizzare l'importanza del ritrovamento e, magari fornirne una data.

Restaini, scusandosi qualora potessero verificarsi disservizi dal punto di vista dell'approvvigionamento idrico, ha spiegato: «A detta della sovrintendenza quel tratto di muro in pietra dovrebbe essere stato realizzato dai Volsci, popolo che viveva in queste zone del territorio lepino nel 300 a.C. circa». Una scoperta che, qualora i dati venissero confermati, apre nuovi orizzonti anche sotto il profilo turistico oltre che storico e culturale.

di: Simone Di Giulio